CASSANO MAGNAGO Accende il dibattito, tra i cattolici dei due principali schieramenti, l’invito alla «coerenza» rivolto dal parroco don Gabriele Gioia ai fedeli impegnati in politica: coerenza che per Luigia Puricelli (Pd) dev’essere «non solo a parole, ma di fatto» e che per Giovanbattista Oliva (Pdl) non può stare a sinistra, perché «la scomunica di Pio XII nei confronti dei comunisti non è mai stata revocata».Secondo l’assessore azzurro alla Sicurezza, vicepresidente provinciale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), «è vero che, come richiama il parroco, nessuno può rivendicare di rappresentare da solo i valori della dottrina sociale della Chiesa». A questo proposito, riconosce il pidiellino, «non tutte le istanze della nostra parte politica rispondono alle indicazioni del magistero, ma alcuni princìpi sono ben saldi, come il no ai matrimoni gay». Ecco perché, sottolinea Oliva, «è incomprensibile la scelta di un cattolico che milita fianco a fianco con i comunisti. Il mio partito, fra l’altro, vede positivamente gli interventi del magistero nella vita pubblica, mentre la sinistra, in base alla convenienza, accusa la Chiesa
di ingerenza oppure ne strumentalizza le parole contro l’avversario».A giudizio di Puricelli, consigliera comunale del Pd iscritta alle Acli e impegnata in passato nelle attività parrocchiali, non è invece possibile «ridurre la presenza dei cattolici democratici all’interno di un blocco clerico-moderato e di destra, del tutto estraneo, se non anche ostile, alla nostra storia». Per questo l’esponente di opposizione trova più corretto impegnarsi «in compagini fedeli ai princìpi basilari del nostro essere cristiani». A partire dal «dovere della solidarietà, che si pone agli antipodi dell’egoismo e dell’individualismo caratteristici della cultura neoliberista e della logica degli affari e del primato della ricchezza». I principali valori, spiega Puricelli, sono «la carità e la fedeltà a quel Vangelo che ci chiede di andare, di allargare i paletti, di essere testimoni».Condiviso da entrambi l’appello del parroco a non astenersi dal voto: «Come diceva don Milani, è inutile avere le mani pulite per tenerle in tasca», osserva Oliva. Mentre Puricelli invita a esercitare «un diritto cui non devo rinunciare: se rinuncio, lo cedo ad altri».Luca Girardi
f.artina
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