Cassano Magnago– «Io personalmente voterò per Mauro Zaffaroni e non per Nicola Poliseno, neppure se me lo chiede Umberto Bossi»: Stefania Federici, la candidata sindaco leghista esclusa dal ballottaggio nella patria del Senatùr, è già pronta a disobbedire a eventuali indicazioni che dovessero arrivare dai piani superiori in vista della sfida decisiva tra Mauro Zaffaroni, candidato del centrosinistra, e Nicola Poliseno, quello del Pdl.
«Se anche il movimento dicesse che dobbiamo appoggiare il centrodestra, sceglierò comunque la persona che mi piace e che ritengo corretta: nella nostra sezione sono in tanti a pensarla come me, anche perché quale figura faremmo altrimenti? Ne va della nostra credibilità». In altre parole, aggiunge, «non possiamo sostenere un candidato che, al termine di un’amministrazione in alleanza con la Lega, utilizza lo slogan “Dopo il grigio, l’arcobaleno”».
Nonostante la sconfitta, insomma, Federici e il suo staff non sono assolutamente pentiti della scelta di rompere l’alleanza: scelta «dettata dalla segreteria nazionale e che è servita per misurarci sul territorio». Federici si consola con il fatto che a Cassano la Lega non è soltanto il secondo partito, il che «non è poco», ma ha anche ottenuto «il risultato più alto in tutta la provincia di Varese: e questo, detto senza presunzione, grazie a me». Lo dimostrerebbero, a suo giudizio, le sue 242 preferenze personali, espresse da chi ha votato soltanto la candidata sindaco. Da qui la bordata al già primo cittadino Domenico Uslenghi: «Chi mi definiva perdente deve ricredersi». Non sarebbe lei, dunque, la responsabile del tracollo: anzi, Federici ritiene di aver addolcito la sconfitta del Carroccio. Una batosta che sarebbe invece da imputare «soltanto all’astensionismo, soprattutto nelle sezioni che da sempre sono la nostra roccaforte: in qualcuna di queste, ci sono state anche 400 persone che non si sono presentate al seggio». L’elettore leghista, infatti, «non dà il proprio voto ad altri, che si tratti del Pd o del Pdl, sulla base delle vicende politiche nazionali».
Per il resto, continua Federici, «la Lega con il suo 20% è più viva che mai: siamo nati all’opposizione e torneremo a fare opposizione in maniera corretta e seria per poi ripresentarci fra cinque anni».
p.rossetti
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