CASSANO MAGNAGO «Il peggior risveglio della mia vita! Sentivo l’odore di fumo nell’aria e le sirene dei vigili del fuoco che urlavano». Ettore Castagni, 86 anni, vive a 500 metri dal cortile di via Santa Maria che intorno alle 7.15 di ieri mattina è stato teatro di un brutto incendio.
«Pare sia partito da una stufa», aggiunge Castagni. Precisamente da una stufa alimentata a pellets che uno dei sei residenti nella vecchia casa di corte, abbondantemente danneggiata dalle fiamme, aveva installato lo scorso settembre. In vista dell’inverno l’uomo voleva risparmiare sul riscaldamento: «Queste stufe funzionano – racconta un vicino – Pare glielo abbia consigliato un amico. Con un piccolo impianto riscaldi buona parte della casa e abbatti i costi delle bollette». La stufa era quindi nuova; il problema potrebbe essere nato dalla canna fumaria, quindi, sporca o, più probabilmente, non opportunamente isolata dalle travi in legno che sostengono il tetto della vecchia casa in stile lombardo.
Surriscaldandosi, la canna fumaria potrebbe aver generato il rogo che ha distrutto circa 50 metri quadrati del tetto, rendendo inagibili due appartamenti. Il proprietario dell’abitazione, e il vicino il cui alloggio sarebbe rimasto danneggiato dal fuoco, ieri non c’erano. Impegnati tra denunce, verbali dei vigili del fuoco e corse in assicurazione.
L’allarme è stato dato pare proprio da un residente nel cortile, accortosi del fuoco che si alzava alto allargandosi al tetto. Sul posto tre squadre dei vigili del fuoco di Busto-Gallarate, con due partenze da Somma e Varese, oltre a una pattuglia dei carabinieri di Cassano e un’ambulanza della Cri. «Per fortuna – dicono i residenti – nessuno si è fatto male: tanta paura, tanti danni, qui sono migliaia di euro per il tetto, ma almeno nessuno ci ha rimesso in salute».
I pompieri, per contro, hanno faticato non poco per avere ragione del rogo. Via Santa Maria è in centro a Cassano, tra stradine strette, dove i mezzi dei vigili del fuoco passano a misura, tra cortili comunicanti e vecchie strutture. Come il legno in travi che sosteneva il tetto dell’abitazione danneggiata, che ha preso fuoco in un istante alimentando le fiamme e peggiorando la situazione.
«E adesso ci vorrà del tempo per rimettere tutto a posto – raccontano i vicini – Intanto pare che chi vive negli alloggi inagibili debba chiedere ospitalità ad alcuni parenti».
Simona Carnaghi
s.affolti
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