Cassano Magnago – «Tutte le strade sono ancora aperte: l’opinione del sindaco uscente è importante, ma la valutazione conclusiva spetta alla segreteria provinciale».
Così Maurilio Canton, numero uno della Lega nel Varesotto, commenta le dichiarazioni del primo cittadino Aldo Morniroli, secondo cui il candidato sindaco del Carroccio dovrà essere uno dei due assessori leghisti, Stefania Federici o Antonio Diani, mentre resterebbe invece escluso dalla rosa dei “papabili” il suo predecessore Domenico Uslenghi, che non avrebbe una sufficiente anzianità di militanza: sarebbe infatti troppo recente il suo rientro nel partito, dal quale era uscito cinque anni fa. A questo riguardo, il segretario provinciale conferma che lo Statuto della Lega prevede «un periodo minimo di militanza per poter assumere certe cariche: detto questo, la scelta del candidato sarà il frutto sia di valutazioni sulla base delle normative che regolano il nostro movimento sia di passaggi legati alla ragionevolezza». Insomma, chirisce Canton, «si tratta di valutare quale sia la candidatura ottimale per far vincere la Lega Nord: dobbiamo ragionarci sopra in modo accurato».
Questa, in ogni caso, sarà la settimana decisiva per la città natale di Umberto Bossi, anche se «nessuna decisione sarà presa prima di giovedì»: fino a quel momento, tiene a puntualizzare il responsabile della sezione varesotta, «non è possibile sbilanciarsi sui nomi dei candidati». E’ comunque molto probabile che sia il senatur in persona a pronunciare l’ultima parola sulla sua Cassano, così come aveva anticipato nei giorni scorsi il segretario cittadino Roberto Amadeo, che non commenta per ora la preferenza espressa da Morniroli per gli assessori Diani e Federici.
Così come preferisce tacere il già sindaco Uslenghi, che il suo successore ha comunque definito «una risorsa da valorizzare». Il silenzio dell’ex primo cittadino si spiega, forse, con la volontà di non compromettere la sua eventuale candidatura, con un intervento che potrebbe creare polemica all’interno del partito. Una polemica che, in questo momento, non gioverebbe certamente alla Lega Nord: dopo la decisione di “scaricare” gli alleati del Pdl, infatti, i lumbard non possono permettersi di spaccarsi, ma devono compattarsi intorno al nome in grado di richiamare il maggior consenso possibile, anche al di fuori dello “zoccolo duro” di voti su cui può contare la Lega.
Luca Girardi
p.rossetti
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