Cassano pensa al futuro E tutela anche i nascituri

CASSANO MAGNAGO Sostegno economico non solo alle famiglie numerose, ma anche a quelle in attesa di un figlio: questa l’intenzione del sindaco Nicola Poliseno, tornato a rilanciare l’idea del quoziente familiare, affossato dalla Lega Nord durante la precedente amministrazione.La volontà di rispondere, con tariffe agevolate per l’accesso a servizi come il nido e la materna, alle esigenze delle madri in gravidanza è stata espressa dal primo cittadino sul palco dell’Auditorio, in occasione dell’incontro, promosso dal Centro di aiuto alla vita, dedicato alla proposta di legge dei cittadini dell’Unione europea per il riconoscimento giuridico dell’embrione umano. «Il figlio concepito e non ancora nato ha una dignità da sostenere sin dal principio», ha sottolineato Poliseno, che è stato fra i primi a firmare on line la petizione indirizzata alla Commissione europea, cui si chiede di vietare attività che prevedano la distruzione di embrioni e di negare perciò anche il relativo sostegno finanziario. «I soldi vanno utilizzati per fini ben più nobili», ha osservato

ancora il sindaco davanti ai 250 cassanesi presenti nella sala di piazza San Giulio, dov’è intervenuto Gianni Mussini, del direttivo nazionale del Movimento per la vita italiano. Il relatore ha sollecitato un maggior impegno culturale per combattere «il diffuso edonismo deresponsabilizzante di oggi».La tutela che l’amministrazione comunale, attraverso il quoziente familiare, vuole promuovere in difesa dei bimbi concepiti si sposa, fra l’altro, con una realtà cittadina molto sensibile a questo tema. Da ben 31 anni, infatti, a Cassano Magnago è attivo il Centro di aiuto alla vita, i cui volontari operano nell’intero territorio dei decanati di Gallarate e Somma Lombardo, aiutando le madri in attesa di un figlio non previsto a portare a termine la gravidanza: dal 1982 a oggi stati centinaia i bimbi salvati dall’aborto. Come ha ricordato il parroco don Gabriele Gioia durante l’incontro con Mussini, il Cav cassanese «è stato uno dei primi a nascere in Italia ed è ben radicato nel tessuto sociale della comunità».Luca Girardi

f.artina

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