Cassano, per il 25 aprile spuntano le bandiere Usa

Cassano Magnago– Ieri mattina i cassanesi si sono risvegliati un po’ “americani”: insieme ai tricolori, da finestre e balconi sventolavano alcune bandiere a stelle e strisce, in segno di riconoscenza per gli Stati Uniti e gli Alleati che hanno liberato l’Italia.

E’ così che diversi cittadini hanno voluto ricordare i 67 anni dalla Liberazione: ricorrenza che ha visto il vessillo d’oltreoceano sfilare anche durante il corteo, con le bandiere di Gran Bretagna, Australia e altri Stati alleati, portate come sempre dal Pdl, secondo una tradizione inaugurata tre anni fa. Sono questi i simboli che, a giudizio del segretario azzurro Angelo Palumbo, devono affiancare quello italiano il 25 Aprile: «Una festa nella quale le bandiere di partito non dovrebbero apparire: ce ne può stare al massimo una per gruppo, giusto per testimoniare la presenza». Chiara l’allusione alle tante bandiere del Pd e della sinistra, prese di mira dal pidiellino su Facebook in un commento «dedicato a quei quattro comunisti che non hanno ancora capito che il 25 aprile non è la festa dell’Unità».

Preferisce non rispondere Mauro Zaffaroni, segretario del Pd e candidato sindaco del centrosinistra, che definisce l’attacco del Pdl «privo di qualsiasi tipo di interesse per tutti gli altri 20.999 cassanesi: è una provocazione che non riguarda la vita della città».

Al di là della polemica sui simboli, i due schieramenti sono d’accordo nell’apprezzare la cerimonia ai piedi del monumento alla Resistenza. Cerimonia aperta dall’intervento del sindaco dei ragazzi Massimo Silvi, che ha elogiato una festa nella quale si ritrovano «le nostre radici, piantate 67 anni fa da eroi che hanno pagato a caro prezzo la democrazia». Tra loro i quattro partigiani cassanesi caduti: Alvaros Colombo, Albino Bonicalza, Giovanni Mazzel, Franco Brogioli.

Quelle del baby-primo cittadino sono state «parole impeccabili», commenta Zaffaroni, soddisfatto anche per le riflessioni proposte da altri studenti degli istituti cittadini: «E’ un bene che le scuole siano tornate a celebrare il 25 aprile: è importante per trasmettere il patrimonio di questa ricorrenza, nella condivisione dei valori che l’Associazione nazionale partigiani (Anpi) esprime».

Con la festa di ieri l’Anpi ha infatti inaugurato, come ha spiegato la portavoce Marina Noce, la sua «nuova stagione, basata su tre parole: costituzione, democrazia e libertà. Noi non siamo un sindacato o un partito». Ne è stata la prova la commemorazione ufficiale, affidata a Carolina Pisani, giovane educatrice, che non ha toccato temi politici, ma ha invitato a riscoprire «il vero significato della libertà a noi donata nel 1945». Si tratta allora di aprirsi «al trascendente», oltre le «logiche materialistiche che la società ci impone, lasciando spazio alla presenza di Dio nella quotidianità»: la libertà va quindi vissuta in «unità e solidarietà». Intervento piaciuto a Palumbo: «Queste parole dimostrano che i giovani sono capaci di unire più delle generazioni passate, perché non sono legati alle ideologie».
Luca Girardi

 

p.rossetti

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