Castiglione Olona, la “Piccola Toscana” alle porte di Varese

Un borgo rinascimentale che custodisce arte, storia e atmosfere d’altri tempi.

A pochi chilometri da Varese, sulle rive dell’Olona, si trova uno dei borghi più affascinanti della Lombardia: Castiglione Olona, spesso definito la “Piccola Toscana” per i suoi tetti rossi, le stradine acciottolate e l’atmosfera rinascimentale che lo distingue da altri centri del territorio.

Le origini e la rinascita voluta dal cardinale Branda

Le radici di Castiglione risalgono al periodo romano, ma è nel Quattrocento che il borgo assume l’aspetto che ancora oggi lo caratterizza. Merito del cardinale Branda Castiglioni, figura di spicco della Chiesa e della diplomazia europea, che trasformò il paese in un vero laboratorio culturale. Il prelato chiamò artisti, umanisti e architetti, dando vita a un piccolo centro rinascimentale che, per qualità e respiro, non aveva eguali nella Lombardia del tempo.

La Collegiata e gli affreschi di Masolino da Panicale

Il cuore del borgo è la Collegiata di Castiglione Olona, costruita nel 1425 per volontà del cardinale. All’interno custodisce un tesoro unico: il ciclo di affreschi di Masolino da Panicale, maestro di Masaccio, che rappresentano scene del Vecchio e Nuovo Testamento. L’opera, considerata un capolavoro del primo Rinascimento, proietta il visitatore in un’atmosfera che richiama le grandi corti fiorentine.

Palazzo Branda e il borgo antico

Accanto alla Collegiata sorge Palazzo Branda, residenza del cardinale, oggi trasformata in museo. Le sale conservano affreschi, collezioni e testimonianze del fervore culturale dell’epoca. Passeggiando per il centro storico si incontrano ancora le mura medievali, le antiche porte d’accesso e le case con loggiati e cortili interni che raccontano la storia di una comunità legata alle sue radici.

La “Piccola Toscana” lombarda

Il soprannome non è casuale: i tetti in cotto, il gioco di luci sulle facciate, l’armonia architettonica e persino il paesaggio collinare intorno a Castiglione ricordano da vicino certi scorci della campagna senese. Non è un caso che scrittori, artisti e studiosi abbiano spesso paragonato il borgo a un angolo di Toscana trapiantato in Lombardia.

Un borgo vivo tra cultura e turismo

Oggi Castiglione Olona non è solo meta turistica, ma anche un centro culturale animato da eventi e mostre, come la tradizionale Festa del Perdono e le iniziative dedicate all’arte rinascimentale. Le osterie e i caffè del centro offrono un’accoglienza che completa l’esperienza di visita, trasformando la passeggiata nel borgo in un viaggio nel tempo.

Curiosità e approfondimenti su Castiglione Olona

  • La Festa del Perdono
    Introdotta dal cardinale Branda nel 1425, si ispira all’indulgenza di Assisi voluta da San Francesco. Ogni anno, la prima domenica di agosto, Castiglione celebra ancora oggi questo rito secolare, che unisce spiritualità e tradizione popolare.
  • Un umanista di respiro europeo
    Branda Castiglioni non fu solo un cardinale, ma anche un mecenate e un diplomatico. Viaggiò in Ungheria, in Boemia e a Basilea, entrando in contatto con i più importanti circoli intellettuali del tempo. Portò a Castiglione libri, opere d’arte e artisti che segnarono una svolta culturale per tutta la Lombardia.
  • Masolino, l’allievo di Masaccio
    Il pittore toscano che affrescò la Collegiata era stato allievo e collaboratore di Masaccio, uno dei padri del Rinascimento. La sua presenza a Castiglione è la prova tangibile del legame tra il borgo lombardo e Firenze, allora cuore pulsante delle nuove arti figurative.
  • Un borgo “fortezza”
    Prima del Rinascimento, Castiglione aveva una forte identità medievale. Restano ancora oggi visibili la cinta muraria, le porte d’accesso e la torre civica, simboli di un passato difensivo che il cardinale Branda seppe trasformare in luogo di bellezza e armonia.
  • Il Museo della Collegiata
    Oltre agli affreschi di Masolino, Castiglione custodisce un piccolo museo che raccoglie opere provenienti dal borgo e dal territorio circostante. È un luogo prezioso per comprendere la ricchezza artistica e culturale che ha reso unico questo centro varesino.