VARESE Il gol di Buzzegoli (quel gol) o l’ultimo giro di campo di Sannino. E ora, quell’inchino finale di Castori alla curva mentre si tiene la mano sul cuore, anche se non riuscirebbe a contenerlo tutto. Stessa magia, stesso segnale, stessa storia che continua, stesso miracolo infinito. E l’abbraccio Milanese-Montemurro (così stritolante), o la dedica del primo gol che Odu aveva promesso al piccolo grande Papini all’inizio del calvario, sei mesi fa. Cose da Varese. Come il gol di Buba, come il giro di campo del sergente.
Quelli che sono entrati avevano più fame di quelli che erano già dentro. Scapuzzi, Oduamadi, Martinetti (tre cambi di Castori, tre cambi vincenti), Ebagua e Neto: cinque uomini offensivi, tutti in campo, alla Mourinho che quando è sotto butta dentro tutti, perché quando giochi così puoi prendere il 3-1 ma è più facile fare il 2-2 e poi il 3-2. Per vincere ieri non serviva logica: bastava pescare Odu infortunato metà stagione, Scapuzzi appena arrivato e Martinetti spesso “fuori” anche se presente.
Scapuzzi entra e sembra dire: dammi la palla e ci penso io, camminando sulle acque alla Kakà. Odu fa un numero in cui c’è tutto: lui che pesa 10 grammi danza in mezzo a due nemici sulla linea laterale, andando via. Martinetti è l’uomo ombra: sempre quello che sta dietro, ma poi fa la differenza (non da fenomeno, anche se il colpo di testa lo è) ma da giocatore che doveva essere tagliato. Ebagua spesso squalificato, Neto spesso infortunato: “Martino” è un dodicesimo che gioca da undicesimo. L’ultimo dei primi.
Nel primo tempo sembrava di essere a teatro (forza Paolo, non mollare), e a teatro non si lotta ma si sta a guardare. Nella ripresa, è Franco Ossola. Basta un cerino, e salta per aria.
Alla fine tra Calori e Castori ci sono più di due consonanti diverse: c’è un abisso. Non è vero che il Brescia ha giocato a pallone e il Varese no, ma il contrario: il Varese ha sempre giocato, sbagliando tanto e non mollando mai. Biancorossi fisici (parole di Calori)? No, abbiamo vinto con uno che pesa 60 chili e vola, con una gazzella, con la piuma Neto. Biancorossi tignosi (parole di Calori)? Perfetto, non avete capito nulla di noi, vento e non quercia. Ci siamo indeboliti? Certo, infatti non perdiamo in casa dal 25 settembre.
Andrea Confalonieri
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