Cattaneo: «Non sono pentito Non tornerò a fare il manager»

VARESE «Non sono pentito di quello che ho detto, ho fatto una provocazione» mi sono «pentito che tanta gente abbia vissuto in maniera offensiva la mia dichiarazione, io ho rispetto per loro». Così Raffaele Cattaneo, l’assessore regionale lombardo finito al centro di una polemica per aver criticato su Twitter i tagli alle Regioni che comporteranno anche il dimezzamento del suo stipendio da ottomila euro, ha risposto ai giornalisti che l’hanno interpellato a margine di una conferenza stampa per presentare un accordo fra Trenord e il museo Volandia. Proprio oggi, in un’intervista al Corriere della Sera, il coordinatore regionale del suo partito, il Pdl, Mario Mantovani, ha detto di non aver condiviso ”modi e tempi” dell’uscita di Cattaneo e lo ha invitato ad andare a trovarlo per fare ”una riflessione” e capire

se l’assessore voglia fra il manager o il politico. «Io, una scelta – ha risposto Cattaneo – l’ho già fatta sette anni fa, ho smesso di fare il manager per fare politica al servizio del bene comune. A Mantovani, che andrò senz’altro a trovare e con cui mi confronterò, dico che non mi sento parte di una classe politica che deve chinare il capo». Cattaneo ha infatti ribadito che per lui «il tema è la libertà di poter fare politica anche dicendo verità scomode», mentre farsi orientare dalle emozioni del momento «rischia di far sparire la politica». «Ci sono politici che lavorano moltissimo – ha concluso – la politica non ha la faccia solo dei Fiorito, dei Lusi, delle Minetti, per dire i primi che mi vengono in mente…».

s.bartolini

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