Una partita di pallacanestro, piaccia o meno, dura 40 minuti. Non basta giocarne bene cinque per ottenere la pagnotta, specialmente se per i restanti 35 Johnson ti salta in testa. Approccio da registrare, anche se fa vedere comunque cose buone.
Praticamente, lui che era l’uomo da tagliare non più di tre settimane fa, tiene in piedi Varese da solo. E meno male che il problema era lui. Torna il Maynor che conosciamo, segnando 32 punti, e poco importa se cala nel finale sbagliando qualche tiro di troppo, perché il 90% della rimonta biancorossa porta la sua firma.
Nel momento più difficile dei biancorossi, entra in modalità faso tuto mi, faccio tutto io. A volte gli riesce, a volte si schianta. Non gli manca mai lo spirito di iniziativa, però predica nel deserto per un buon tratto. Durante la rimonta spalleggia Maynor con grande profitto. Poi viene abbandonato in panchina quando Cantù scappa di nuovo.
Commette due falli ancor prima di entrare nel palazzetto, e infatti resta seduto per lunghi periodi. Nel finale si esalta stoppando mezza Cantù, ma ormai è troppo tardi per cambiare l’inerzia.
Entra per dare respiro a Maynor, ma inizialmente soffre l’aggressività degli esterni canturini. Infatti sbaglia parecchio. Poi è in campo nel momento in cui Varese rientra nel punteggio, garantendo difesa e punti pesanti.
Partita pessima, in attacco ed in difesa. Spesso si trova a forzare conclusioni non necessarie, perde un pallone emblematico ad inizio terzo quarto. Totalmente fuori dal match, infatti viene sovraimpiegato nel finale a scapito di giocatori “più caldi”.
Primi due quarti da spettatore non pagante. Non combina nulla, non azzecca un tiro, difende male. Della sua partita in positivo si ricorda solo un bel gioco da tre, poi tantissimi errori, alcuni banali come un contropiede sprecato per una infrazione di passi.
Nel momento più difficile della partita, Moretti prova a metterlo in campo per dare la scossa ma non trova l’effetto sperato.
Una tassa da pagare per tutta la partita, un vero disastro. Segna quattro punti, e questo è un dato che basta da solo a spiegare il suo apporto al match. 2/10 al tiro, sbaglia la partita che non doveva fallire.
In condizioni non ottimali, gioca pochissimo ma trova il tempo per mettere una tripla sugli scarichi.
Leggi anche:
– Vergogna. Di chi è la responsabilità?