Firenze, 25 apr. (TMNews) – “Matteo ha perso la testa e non
abbiamo saputo controllarci”: è quanto avrebbe ripetuto, durante
l’interrogatorio, uno dei quattro giovani, di cui tre minorenni,
arrestati con l’accusa di tentato omicidio, dopo aver aggredito,
ieri sera, due carabinieri della compagnia di Pitigliano, nel
grossetano. I ragazzi erano a bordo di una Ford Focus. Erano
stati fermati per dei controlli, anche in considerazione di un
rave party in corso, da sabato sera, a Sorano, a circa 5 Km dal
posto di blocco.
Quando il conducente è risultato positivo all’alcol test, e i militari hanno iniziato a scrivere il verbale, ha preso il sopravvento la furia cieca dei ragazzi. Li hanno aggrediti alle spalle, con calci, pugni e il paletto di una recinzione, usato come bastone. A quel punto, i giovani, tre ragazzi e una ragazza, sono scappati, ma dopo due chilometri sono stati bloccati da una pattuglia della compagnia di Saturnia, che ha dovuto anche sparare dei colpi in aria. L’allarme è stato dato da un turista che ha visto i militari, feriti, in un lago di sangue. La violenza ha avuto luogo esattamente nella frazione di San Martino a Flora. Tra i primi soccorritori, anche i vigili urbani di Sorano.
Il conducente, di 19 anni, e la ragazza, di 16 anni, sono
studenti di un istituto tecnico. Gli altri due, entrambi di 17
anni, lavorano in un bar e in una pescheria. Durante
l’interrogatorio, uno dei quattro giovani avrebbe incolpato il
conducente, di “aver perso la testa”. “Noi -avrebbe aggiunto- non
abbiamo saputo controllarci”. Il giovane alla guida abita a
Cerreto Guidi, paese del fiorentino tra Firenze e Empoli, come
Lastra a Signa, Vinci e Capraia, dover risultano risiedere gli
altri tre arrestati.
Il militare in rianimazione è Antonio Santarelli, appuntato, 43
anni, sposato, con un figlio di 13 anni ed è originario di
Teramo. Il collega è Domenico Marino, 34 anni, carabiniere scelto
di Caserta.
Xfi/Rcc
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