Le recenti sconfitte sportive del calcio e del basket di Varese sembrano catturare molta più attenzione rispetto ai preoccupanti segnali di decadenza culturale ed urbanistica della città. I palleggiamenti di responsabilità fra la dirigenza regionale e l’attuale vertice di Villa Recalcati per garantire la sopravvivenza di prestigiose realtà scientifiche o letterarie fanno dimenticare che all’origine di questa situazione c’è l’ingiusta appropriazione delle tasse riscosse nella nostra regione. L’80,7% dell’importo delle tasse riscosse viene incassato dallo Stato centrale, alla Regione confluisce il 10,2%, mentre ai Comuni, Enti locali e Comunità Montane rimane l’elemosina. Questa
elemosina potrebbe minacciare anche l’attività della Cittadella delle scienze della natura di Campo dei Fiori. Si propone ai cittadini di sottoscrivere la quota associativa annua, cioè 26 euro, per permettere la sopravvivenza del Centro Geofisico Prealpino. L’idea potrebbe anche funzionare, ma per coloro che hanno un reddito annuo di 12.500 o 25.000 euro l’importo della quota incide in modo molto differente rispetto a coloro che beneficiano di simili redditi mensilmente, ed in particolare li riscuotono dalle casse dello Stato regolarmente, in quanto ritenuti diritti acquisiti, anche se l’economia nazionale sta affondando.
Domenico De Maria
Varese
Il Centro Geofisico Prealpino, che fornisce servizi utili a tutti, lo paghi la politica, salvandolo. I cittadini pagano già le tasse, troppe. Quanto al declino di Varese, non è casuale lo sfascio di oggi se pensiamo agli sfascisti di ieri. Gente che poteva fare e non ha fatto. Anzi, ha disfatto il buono – forse poco, che però c’era – facendo il peggio, che sicuramente c’è.
Max Lodi