Centrodestra in frantumi a Somma Lombardo: l’ipotesi Barcaro fa esplodere le tensioni

La segnalazione sull’incompatibilità di Scidurlo accende il caso politico: difficile pensare a un’alleanza unitaria per le Amministrative 2026.

SOMMA LOMBARDO – Doveva essere un segnale di apertura, quello delle segreterie del centrodestra sommese che avevano deciso di coinvolgere anche Alberto Barcaro nel dialogo in vista delle Amministrative del 2026. Ma la tregua è durata poco. È bastata la voce – insistente – secondo cui proprio Barcaro avrebbe segnalato la presunta incompatibilità di Manuela Scidurlo, capogruppo di Fratelli d’Italia e componente del cda di FNM Pay, per far riesplodere le tensioni.

L’inchiesta interna si è chiusa senza conseguenze, ma l’episodio ha lasciato il segno. «Che squallore – aveva commentato Scidurlo – quando la politica si riduce a pettegolezzi e segnalazioni anonime», annunciando anche azioni legali per diffamazione. E nella Sala del Camino di Somma c’è un consigliere che sibila un aggettivo pesante: “infame“. Con parole di questo peso, è difficile immaginare che le due parti possano sedersi ancora allo stesso tavolo.

Vecchie ferite che non si rimarginano

In realtà, lo scontro tra Barcaro e gli alleati non nasce oggi. I contrasti con la Lega risalgono al 2023, quando fu espulso dal partito per aver sostenuto in Provincia di Varese l’amministrazione guidata dal centrosinistra. Ancora più profonda la frattura con Fratelli d’Italia, che nel 2020 decise di rompere la coalizione a un mese dal voto per correre da sola con proprio candidato sindaco: Manuela Scidurlo.

Quella ferita, mai davvero sanata, rende oggi quasi impossibile ogni ipotesi di riavvicinamento.

Le mosse possibili

Esclusa una ricomposizione nel centrodestra, Barcaro dovrà ora decidere come muoversi. Rinunciare alla corsa significherebbe anche perdere la poltrona di consigliere provinciale, quindi la discesa in campo appare quasi obbligata. Le opzioni, però, non sono molte.

Potrebbe tentare la strada solitaria con la lista Noi per Somma, ma con la riduzione dei seggi in consiglio il traguardo del 10% rischia di essere proibitivo per un gruppo senza l’appoggio dei partiti.

C’è poi l’ipotesi di un’intesa con SommaSì, il movimento fondato dall’ex leghista Alberto Nervo, anche se i rapporti tra i due restano tutt’altro che distesi. Per un accordo, Barcaro dovrebbe probabilmente accettare di candidarsi a sindaco, e non è affatto scontato che Nervo gli consegni la leadership del progetto.

Giocare fuori casa?

Un’ultima carta, più ardita, potrebbe essere quella di tentare la candidatura in un altro Comune tra i nove che andranno al voto nel 2026. Si parla di Casorate Sempione o Golasecca, realtà dove Barcaro mantiene ancora buoni contatti personali con alcuni ex compagni di partito.

Un’operazione tutt’altro che semplice, ma la posta in gioco è alta: mantenere un ruolo politico attivo o uscire definitivamente dai giochi.