Che batosta all’Einaudi I promossi sono solo cinque

VARESE Gli ultimi ad uscire sono stati, a mezzogiorno di ieri, gli scrutini dell’Einaudi, e una classe, più di altre, ha colpito l’attenzione: la 4P, dell’indirizzo per operatore sociale. Su quindici ragazzi, solo cinque sono stati promossi a pieni voti.In generale, l’Einaudi ha bocciato più studenti rispetto ad altre scuole: «Il 23% degli studenti del primo anno dovranno ripeterlo – racconta il preside Emilio Tartaini – Ma è un dato in linea con altri istituti tecnici». Perché, racconta il preside, non si può paragonare un istituto professionale ai licei: «I ragazzi che arrivano da noi sono diversi. Non sono i primi della classe, ma studenti che il più delle volte decidono per le scuole professionali perché pensano di potersi impegnare poco. Non è così: anche qui è necessario impegnarsi per passare, ed è meglio farlo capire da subito».E i dati danno ragione al professor Tartaini: sette bocciati su ventotto alunni in 1G, nove su trenta in 1N.L’istruzione professionale data dall’Einaudi prepara al mondo del lavoro, permette ai ragazzi di arrivare alla fine del corso di studi con un diploma specifico, che certifica una solida formazione come operatore o tecnico nel mondo dei servizi,

soprattutto quelli del settore commerciale, sociosanitario o del tempo libero. Una formazione non solo teorica, visto che la scuola garantisce anche stage in aziende diverse tra loro: una serie di esperienze che permettono agli studenti di capire quale sia il percorso che preferiscono, per indirizzare le scelte una volta usciti dalla scuola.L’orientamento al mondo del lavoro, però, non significa che venga trascurata una formazione culturale completa. Dopo il terzo anno di scuola i ragazzi affrontano un esame di qualifica, e possono anche decidere di lavorare subito, ma sono pochi quelli che lo fanno.Erica e Jessica, ad esempio, stamattina hanno gioito per i loro risultati, ma hanno le idee chiare: «Continueremo a frequentare il corso di studi per operatore del settore sociosanitario. E dopo la maturità, sceglieremo una facoltà universitaria del settore».Ma non tutti sono così decisi. Lo dimostrano i risultati della 4P, nella stessa sezione scelta dalle due ragazze. Quindici studenti divisi in tre gruppi: cinque promossi, cinque bocciati e cinque con debiti formativi da colmare a settembre. «Un caso particolare – dice Tartaini – una classe con molti ragazzi “rientrati” dopo essere stati bocciati da altre scuole. L’anno prossimo vedranno che fare».

s.bartolini

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