Con Luca Chirico ci eravamo lasciati al termine della stagione scorsa con una sua frase: «Il 2016 sarà l’anno della svolta». Ci credeva prima, glielo leggevi negli occhi, e ci crede ancora di più oggi a due giorni dalla sua prima gara del 2016 a Donoratico. Glielo leggi negli occhi perché Luca non è il classico ciclista che si nasconde dietro frasi di circostanza o scaramanzia, dice quello che pensa senza paura di caricarsi di responsabilità. Dopo la fine della
sua prima stagione da professionista, la scorsa, Luca non è nemmeno andato in vacanza. Si è staccato dalla bicicletta giusto per una settimana, per riposarsi sulle rive del lago nella sua Porto Ceresio, poi è risalito subito in sella e ha ripreso immediatamente ad allenarsi. Bicicletta, mountain bike, palestra, tanta fatica in vista dell’anno della svolta. In questi giorni è in ritiro a Riotorto, in Toscana, e ci risponde proprio da lì. E’ reduce da una giornata tranquilla, di scarico.
Sento la condizione molto in crescita, sto andando forte in allenamento e questo mi lascia molto fiducioso. Ammetto che rispetto all’anno scorso sto meglio, non c’è paragone. Per questo motivo, ho grandi pretese verso me stesso, già a partire da domenica a Donoratico. Se non dovessi finire tra i primi, mi sentirei un po’ deluso. Non dovrei trovare un percorso impegnativo, c’è solo uno strappo di quasi tre chilometri da ripetere due volte prima del traguardo. Conosco questo appuntamento, è la terza volta consecutiva che corro qui, spero di poter fare bene anche al cospetto di corridori come Pozzato e Ulissi. Ho cambiato molte cose nella mia preparazione rispetto al 2015, e si vede il risultato.
Mi sono affidato ad un nutrizionista che mi segue costantemente per quanto riguarda l’alimentazione, e noto delle differenze. Ho deciso di non lasciare nulla al caso, perché ho lo stimolo a far delle belle cose, ho le motivazioni giuste. Vorrei e so di poter fare molto di più rispetto al 2015, che comunque per me è stato positivo, a partire dalla partecipazione al Giro d’Italia. Esperienza bellissima.
Anche se la stagione non è ancora iniziata per me, ne vedo già tante. Ho avuto la fortuna nel 2015 di poter fare corse di grande livello, e attraverso l’esperienza cambia il tuo modo di vedere le cose. L’esempio migliore è il Giro d’Italia: è una corsa che ti tempra, che ti rifà del tutto la centralina, perché sono ventidue giorni di corsa a tutta. Tutto questo cambia la prospettiva della fatica, infatti negli appuntamenti successivi al Giro sono andato bene. In questo modo assumi sicurezza, ed è così che io comincio il 2016, con la consapevolezza di poter far bene.
Vorrei vincere la mia prima gara da professionista, sarebbe un sogno, però ci credo. Poi va detto, vincere non è mai semplice, soprattutto a questi livelli, però io ci credo e mi sento bene, so di potercela fare. Mi piacerebbe partecipare di nuovo al Giro, non ho ancora la certezza di esserci ma sono tranquillo. Ecco, vincere una tappa lì sarebbe magnifico: ad esempio il tappone dolomitico con sei gran premi della montagna. Sono davvero carico, e sogno ad occhi aperti: bello, no?
Lui era presente perché noi della Bardiani corriamo sulle biciclette Cipollini, che produce lui. Abbiamo parlato un po’, ma è stata una questione di un attimo, però anche durante il Giro dell’anno scorso era venuto a trovarci in hotel al Sestriere. Ammetto che Mario è un personaggio che mi piace, era un campione vero. Anche se un po’ istrionico, quando c’era da fare il corridore, lo faceva al 100%. Non per nulla è stato il miglior velocista italiano, ha vinto un Mondiale ed ha anche inventato il treno per le volate, sistema che adesso usano tutti quanti.
Siamo un bel gruppo, stiamo lavorando bene in un ottimo clima, e questo è un segnale positivo. Poi vedremo in corsa, perché spesso e volentieri durante una gara è più importante il gruppo del singolo. Qui ci sono tutte le premesse per far bene.
Domenica 14 correrò il Laigueglia, che ha un percorso impegnativo quest’anno, poi dal 24 febbraio al 1 marzo sarò in Malesia per il Tour de Langkawi, dove lo scorso anno arrivai settimo nella generale. Spero di migliorarmi ance lì. Di ritorno, potrei prendere parte alla Tirreno Adriatico, nonostante inizi solo cinque giorni dopo il mio ritorno dalla Malesia, e in forse c’è anche la partecipazione alla Sanremo. Poi Settimana Coppi e Bartali, e successivamente tutto verrà deciso in base alla mia partecipazione al Giro d’Italia.