VARESE I mercati finanziari colpiscono anche il Comune di Varese. Il quale perde oltre un milione e mezzo di euro. Cose che succedono se i titoli che Palazzo Estense detiene del colosso lombardo multi servizi A2a perdono di valore. È stato registrato un vero e proprio crollo in verticale del valore delle azioni di A2a, nel cui gruppo, oltre tre anni fa, entrò la multiservizi varesina Aspem spa. Ai tempi, nel momento dell’aggregazione firmata il 30 settembre 2008, le azioni (di cui il Comune possiede 20.517.241) valevano 2,32 euro l’una, per un totale di 47.600.000 euro, ovvero lo 0,6% del capitale azionario totale. Oggi, alla quotazione del 6 giugno 2012, valgono 0,49 euro. Meno di un quarto rispetto all’inizio. Causando quindi un calo drastico degli introiti del Comune attraverso i dividendi che gli spettano. Dividendi che nel 2009 aveva garantito a Palazzo Estense un flusso di 1.436.206,87 euro. Gruzzolo che era poi aumentato, l’anno successivo, a 1.969.655 euro. Quest’anno invece gli introiti legati al 2011 sono in discesa rapida: appena 266.724,13 euro. Un massacro.E il Pd, che aveva chiesto la verifica dei dati al sindaco, lamenta la scelta dell’amministrazione di essere corsa all’aggregazione senza maggior prudenza. «Oggi il capitale in mano al Comune ammonta a 10.053.448 euro
– dice il capogruppo democratico Fabrizio Mirabelli – con una perdita secca di ben 37.646.552 euro che sono stati, letteralmente, polverizzati». E Mirabelli attacca l’amministrazione: «L’aggregazione di Aspem spa con A2a, finora, si è tradotta in un vero e proprio crollo del valore delle azioni possedute dal Comune. Questo bagno di sangue è tanto più grave se si pensa che non si intravede, a breve-medio termine, la possibilità di vendere azioni che, attualmente, hanno perso tre quarti del loro valore iniziale». Una perdita che l’amministrazione ha già messo in conto. «Nella manovra di bilancio – spiega l’assessore al Bilancio Giuseppe Montalbetti – abbiamo già fatto fronte a questo calo di introiti. Riuscendo comunque a far quadrare i conti». E il presidente di Aspem spa William Malnati difende comunque il progetto di aggregazione. «La scelta fatta allora – dichiara Malnati – è stata fatta in un’ottica strategica di lungo periodo. Il Comune aveva la necessità di garantire un futuro a lungo termine della società multiservizi varesina, che rischiava, trovandosi in un settore che stava venendo conquistato dai grossi gruppi ed essendo di dimensioni limitate, di non avere un futuro industriale. Scelta azzeccata. Oggi, purtroppo, le azioni risentono della svalutazione dovuta agli effetti che la crisi produce nelle borse».
s.bartolini
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