Una promozione a pieni voti per il dolce di Gavirate più famoso e conosciuto, il “Brutto e Buono”, da parte di un maestro dell’arte culinaria come il grande chef . Lo chef ha parlato del famoso “biscotto” gaviratese nella rubrica intitolata “Visti da Vissani”, che tiene periodicamente sul settimanale “Oggi”, dedicata alle eccellenze italiane. Vissani gira l’Italia a caccia di prelibatezze tipiche e ha fatto tappa alla pasticceria Veniani, dove il “Brutto e Buono” ha visto la luce grazie alla ricetta inventata da Costantino, il capostipite della famiglia, che da cinque generazioni sforna il dolce di Gavirate conosciuto, apprezzato e venduto praticamente in tutto il mondo.
«È quasi un viaggio nel tempo la visita alla pasticceria Veniani di Gavirate» afferma il grande chef umbro, famoso anche per aver cucinato in diretta tv un risotto in compagnia dell’allora premier . Vissani ripercorre la storia di Costantino, il quale alla fine del 1800, dopo un periodo di apprendistato nelle pasticcerie milanesi, acquistò la locanda di una stazione di posta per il cambio di cavalli e la fece diventare una delle prime pasticcerie di Gavirate.
La nascita del “Brutto e Buono” risale al 1878, anno in cui Costantino Veniani inventa il suo capolavoro. «Partiva da un’intuizione geniale – sottolinea Vissani – usare molti albumi montati a neve, per dare al semplice biscotto, arricchito soltanto di mandorle e nocciole tostate e tritate, una fragranza e una friabilità che lo rendessero irresistibile». Questo secondo il famoso chef, il segreto del successo immortale del “Brutto e Buono”, che vanta molti tentativi di imitazione. Non è un mistero che il dolce di Gavirate abbia avuto degli estimatori famosi, citati nella rubrica di Oggi, come tra gli altri Giosuè Carducci, Giuseppe Verdi e la regina Elena di Savoia. Se il “Brutto e Buono” non è un prodotto del passato ma del presente e del futuro lo si deve alla gestione attuale della pasticceria Veniani, guidata da
, con
come capo pasticcere. «Entrando in pasticceria ci si sente ancora un po’ in quell’epoca anche perché la famiglia Veniani ha continuato a portare avanti l’attività mantenendo con competenza e dedizione i livelli di eccellenza di un tempo» afferma lo chef, che loda l’attuale gestione, giunta alla quinta generazione, che ha saputo unire tradizione e innovazione.
«La ricetta originale viene mantenuta e l’attenzione alla qualità dei prodotti, sempre freschi e genuini, è estrema – conclude Vissani – ma si sa che i giovani sono innovatori e accanto alla ricetta classica alla vaniglia, oggi si possono gustare anche “Brutti e Buoni” al cioccolato e alla cannella».