VARESE «Mi sono candidato per un posto di responsabilità nell’ambito della sanità lombarda. Io, la Nicole Minetti del consiglio regionale non la faccio, anche perché non ho un fisico sfilato». Così ha risposto Paolo Cherubino, capolista della Lista civica Maroni, alla domanda “faresti il consigliere regionale semplice?” sottopostagli dal direttore di Rete55 Matteo Inzaghi. Cherubino seppur in modo felpato fa intendere di non essere disposto a essere messo in seconda fila a favore di Mario Melazzini, l’attuale numero uno dell’assessorato. «Mi sono candidato perché me lo ha chiesto Roberto Maroni – spiega il chirurgo universitario – “ho bisogno di un tecnico nell’ambito della sanità”, mi disse». Ma, nonostante il paragone con la Minetti, ha messo le cose in chiaro, di fronte alla domanda “nel caso non venisse nominato assessore alla sanità, si dimetterà dal ruolo di
consigliere regionale?”. Cherubino, in proposito, ha detto che le valutazioni verranno fatte a tempo debito. In ogni caso, si dice sereno in merito ai prossimi risvolti elettorali. «Sono sceso in campo con la massima serenità: se mi va bene tanto meglio, se non dovesse succedere io comunque vivo lo stesso. Ho altri compiti: ho passato la mia vita a insegnare, ho creato allievi che sono diventati migliori di me e questa cosa mi inorgoglisce molto».Nella serata tenutasi martedì nell’affollatissimo teatro Santuccio, il professore ha sviscerato il suo programma elettorale, partendo dalla riorganizzazione della struttura sanitaria lombarda. «Al di là dei proclami sulle nostre eccellenze, la situazione è molto diversa. La spesa sanitaria potrebbe essere impiegata meglio se non venisse sparpagliata in mille rivoli». Primo punto del programma di Cherubino è, quindi, il ridisegnare la medicina territoriale.
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s.bartolini
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