L’impatto della manovra è di estrema serietà. Credo che i cittadini abbiano colto il senso di serietà del momento e di necessità. É stato detto che i provvedimenti rispecchiano quello che l’opinione pubblica richiede da tanto tempo, e qui sono rimasto un po’ perplesso: i tagli alla spesa folle della classe privilegiata sono una piccola parte, si riducono a un allineamento delle pensioni dei parlamentari al metodo contributivo. È un piccolo passo, ce ne vogliono altri. Allora sarà un vero “decreto salva Italia”: è questo che aspettano i cittadini per recuperare fiducia nelle istituzioni. Resta la sensazione, speriamo confermata, di un Paese che è di nuovo serio.
Francesco Degni
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La manovra doveva essere urgente e concreta, questo è il motivo delle scelte fatte. Per altre non c’era il tempo, ed è possibile che questo tempo venga, se il governo dei tecnici otterrà il lasciapassare della politica. A proposito della politica: non si poteva pensare che Monti non tenesse conto di qual è la maggioranza che dovrà sostenere in Parlamento il suo piano di salvataggio economico-finanziario. Giudicandolo nell’insieme, bisogna fare esercizio di realismo, anche se è un realismo amaro. Anche se il ceto medio viene, come sempre, colpito più di altri ceti. Anche se il sentimento d’ingiustizia che pervade molti non cesserà d’essere tale fin quando non si vedrà autentica equità fiscale, autentici tagli ai privilegi della casta, autentica affermazione di civismo collettivo. La vera svolta verrà da qui. Questo è un governo nato dall’emergenza, chiamato a sanare il sanabile, incaricato di preparare la strada a un riformismo più ampio e di prospettiva. Ha trovato una catastrofe, non bisogna dimenticarlo.
Chi lo accusa strumentalmente, dopo aver contribuito a trascinarci nel baratro, si dovrebbe vergognare della sua mancanza di senso dello Stato. Come si dovrebbero vergognare del loro egoismo sociale gl’italiani che han sempre vissuto da furbi facendoci rischiare di morire da fessi.
Max Lodi
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