«Caro Gianmarco, non autoflagellarti». L’appello, sincero, viene da un grande ex come Marino Zanatta (nella foto, il primo a destra con Ossola, Morse e Lucarelli). Domenica sera, subito dopo la rocambolesca sconfitta con Reggio Emilia, il coach biancorosso si era assunto tutte le responsabilità del ko, con particolare riferimento alla scelta operata da Varese di non fare fallo, avanti 80-77, a 8’’ dallo scadere del tempo regolamentare.
«Ed è vero che, malgrado i giocatori abbiano l’esperienza necessaria per valutare come comportarsi in certe situazioni, l’indicazione in un momento così delicato deve arrivare dal capo, ovvero dall’allenatore», sottolinea Zanatta.
Che però non si ferma – sgravandolo dall’attenzione che si è guadagnato – all’episodio specifico, ma sposta l’analisi sull’andamento generale del match: «Perché non abbiamo la controprova che la Openjobmetis avrebbe vinto scegliendo di fare fallo, e perché ritengo che da una partita come quella dell’altro ieri gli spunti sui quali riflettere siano ben altri. Per esempio l’efficacissima difesa a zona della Grissin Bon, che potrebbe tornare utile anche a noi in futuro».
Varese-Reggio è stata soprattutto uno spettacolo eccezionale, che ha divertito tutto il pubblico presente a Masnago, quindi è giusto dimenticare velocemente i piccoli o grandi rimorsi. Anche a proposito del caso-Diawara, punito dalla terna arbitrale con un tecnico che ai biancorossi è costato davvero caro (la partita del francese è finita lì): «Detto che non è sempre facile comprendere le valutazioni arbitrali, io dico che un giocatore come Kuba noi dobbiamo godercelo adesso che sta fornendo un rendimento eccezionale: sarà assolutamente fisiologico un suo calo futuro, e andrà valutato come impostare il gioco quando non potrà garantire i quasi 30 punti di media di queste prime tre partite».
Mettere da parte le amarezze e imparare il più possibile anche da una partita che lascerà grande rammarico. «Perché su una partita del genere si potrebbe scrivere un romanzo intero e forse non basterebbe, per quante sorprese e capovolgimenti il match ha riservato».
Grazie ai ragazzi del Poz, ma ovviamente anche agli avversari: «Reggio, vista in fase di riscaldamento, sembrava destinata a tenere a fatica il campo, poi invece ha stupito ed esaltato con l’infinita voglia di combattere del vecchio Kaukenas, la sfrontatezza del giovane talento Mussini e l’estro di Della Valle. A proposito: secondo il mio modo di vedere lo sport, mi dispiace davvero che Della Valle abbia ricevuto fischi».