«Chi fischia Bettinelli venga ad allenare Domani tutti in curva, vinciamo per voi»

Domani c’è il Trapani a Masnago e si prospetta una partita difficile, in cui serviranno cuore e testa per vincere. Noi abbiamo fatto due chiacchiere con Angelo Rea, che di cuore e di testa ne ha da vendere.

Non tifo, diciamo però che simpatizzo per la Juve.

Sì, l’ho visto.

Luca non ha avuto una vita facile, ma ha uno spirito e una forza interiore che sono fonte d’ispirazione.

Lui non si lamenta mai e lotta sempre, questo ti dà quel qualcosa in più.

Alla presentazione del suo libro. Da lì siamo diventati grandi amici e ora ci sentiamo spesso.

Ci scambiamo il buongiorno al mattino e ci vediamo due, tre volte alla settimana. Io vado a trovarlo e lui viene a casa mia. Quest’estate volevamo andare anche al mare assieme ma non è stato possibile, purtroppo. Questo lo dico perché Luca per me è uno di famiglia. La sua famiglia è la mia e la mia è sua.

Vogliamo regalare la gioia di una vittoria ai nostri tifosi, che ci stanno supportando tanto in questo periodo. Penso, ad esempio, ai ragazzi della curva venuti a Livorno per spingerci contro una squadra sulla carta più forte di noi.

Noi ce l’abbiamo messa tutta. Ci è mancato quel qualcosa in più che dovremo avere domani contro il Trapani: una squadra difficile da affrontare. Il pubblico ci ha aiutato a Livorno e lo farà a Masnago. Io penso che sia molto più importante il loro sostegno quando le cose vanno male, che quando vanno bene.

I fischi sono inconcepibili. Quelli che li hanno fatti forse non sanno che se fischi un giovane non lo aiuti a crescere. Gli metti paura e pressione. Non si può dargli addosso per due passaggi sbagliati.

Se fischiano me – e ogni tanto capita – non mi fanno nulla. I fischi mi scivolano addosso perché con gli anni mi sono costruito una “corazza” di sicurezze, ma a un giovane non fanno per nulla bene.

Io non sono un fenomeno, altrimenti giocherei in serie A, ma sono uno che quando gioca mette tutta la grinta che ha in corpo. Se scendo in campo è solo per dare tutto, anzi, per darne di più. Non mi risparmio, non fa parte di me. Ho rinnovato il contratto per rimanere, per dare una mano alla squadra. Questa stagione sarà difficile, ci sarà da soffrire parecchio.

Il mister è la persona giusta per il Varese. Lui ama questa squadra. (Angelo, che fino a quel momento ha parlato come un treno, pare rabbuiato da una domanda così inattesa e a brucia pelo, ndr).

Lui non si è mai tirato indietro: ha una squadra giovanissima, che deve far crescere e in più deve pensare a salvarla. Non ha fatto una piega al ridimensionamento del budget ma anzi, sta dando tanto. Lui sa farci sentire tutti importanti. Quelli che lo criticano io li chiamo professori.

Io li metterei in campo, e vorrei vedere poi cosa fanno.

Quelli che hanno da ridire sul suo lavoro sono come banderuole, vanno dove va il vento. Scommetto che alla prima vittoria saranno tutti lì a darci pacche sulle spalle e a dirci che hanno sempre creduto in noi. L’anno scorso dopo le sette sconfitte consecutive ho sentito tante cattiverie, poi però quando ci siamo salvati le critiche sono scomparse.

Per qualcuno sembrava non volessimo salvarci, per altri pensavamo alle vacanze. Ma se volevamo andare in vacanza prima, probabilmente non saremmo arrivati all’ultima giornata per rimanere in B.

Io dico sempre quello che penso, a volte sono duro e dovrei pensare fino a tre prima di parlare. Confalonieri lo sa bene (ride, ndr). Sai tra noi cos’è successo?

Lui è uno che ama la squadra e anche se critica lo fa per il nostro bene. Io non lo sapevo all’epoca e me la presi. Ora, dopo due anni qui, ho capito tutto: amo Varese e il Varese.

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