Chiude anche la scuola dell’infanzia della Casa Sacro Cuore di Bogno: la Fondazione è in liquidazione

Dopo la primaria, termina l’attività dell’intero istituto gestito dalla Fondazione di Barbara Bini.
Famiglie in difficoltà, aperta la trattativa sul futuro dei dipendenti e della struttura.

Dopo la chiusura della scuola primaria, cala il sipario anche sulla scuola dell’infanzia della Casa Sacro Cuore di Bogno, frazione di Besozzo. La notizia è stata ufficializzata con un comunicato della direzione: la Fondazione che gestiva l’istituto è stata posta in liquidazione.

A confermare la decisione è Barbara Bini, imprenditrice e presidente della Fondazione dal 2022. Il contratto di comodato gratuito con la congregazione religiosa proprietaria dell’immobile è scaduto il 31 luglio, data in cui sono cessate ufficialmente le attività scolastiche. Da quel momento è iniziata la trattativa per definire il futuro del personale.

«Il mio rammarico – spiega Bini – è non essere riuscita a far crescere i numeri al punto da garantire la continuità. Abbiamo investito e cercato nuove strade, ma non è stato sufficiente».

Tra le iniziative adottate, l’introduzione di un asilo nido e il rafforzamento dell’offerta nella fascia 0-6 anni, che aveva portato gli iscritti complessivi da 90 a 130. Ma il calo delle iscrizioni alla primaria, con due classi sotto la soglia utile per accedere ai contributi statali, ha inciso duramente sui conti.

Oltre agli interventi didattici, la Fondazione ha investito anche nell’infrastruttura: nuova centrale termica per il risparmio energetico, riapertura della mensa interna, gestione autonoma del parco. «Sono stata criticata – afferma Bini – ma il nostro impegno è stato concreto e costante».

Oggi a pagare il prezzo della chiusura sono le famiglie, riunite in un comitato, e i dipendenti. «Fino all’ultimo siamo stati disponibili a valutare un subentro – dice Bini – ma non si sono fatti avanti nuovi gestori. Ora è in corso il confronto con sindacati e autorità. I dipendenti saranno tutelati, così come verranno onorati i rimborsi delle quote scolastiche».

Infine, un pensiero al personale: «Il corpo docente è stato eccellente, così come tutti i nostri lavoratori. Hanno dato il massimo. Purtroppo, l’equilibrio economico è venuto meno».