È precipitato dal balcone, dal secondo piano di una palazzina in vicolo Bossi, a Gavirate, ed è stato trasportato in ospedale in condizioni molto gravi. Un volo nel vuoto di almeno sei metri che avrebbe potuto costargli la vita. L’uomo, un canottiere russo non vedente, atleta paraolimpico, si trovava sul lago di Varese per allenarsi, ma l’altra notte ha rischiato seriamente di perdere la vita.
Per il momento la dinamica dell’incidente deve essere ancora chiarita con precisione, ma stando ai primi riscontri la situazione avrebbe potuto avere conseguenze anche più pesanti se il suo corpo agonizzante non fosse stato individuato da una pattuglia dei carabinieri di Gavirate in perlustrazione nella zona.
Nessuno, infatti, si sarebbe accorto dell’incidente sul quale ancora si sta tentando di fare luce. La pattuglia, che stava monitorando il territorio, ha notato il ferito prestandogli subito soccorso. Una mossa davvero provvidenziale, che con tutta probabilità ha salvato la vita allo sfortunato atleta.
Cosa sia successo è ancora un mistero. L’atleta, forse, anche a causa del proprio handicap, potrebbe aver scambiato il balcone con uno degli ingressi dell’alloggio oppure non avrebbe valutato bene la pericolosità sporgendosi dal parapetto. Una tragica fatalità che in un attimo ha trasformato la nottata in un terribile incubo. Il suo soggiorno in riva al lago di Varese è diventato un calvario visto che nella terribile caduta ha riportato lesioni molto gravi. Nel delicato intervento chirurgico cui è stato sottoposto il canottiere, gli hanno asportato anche la milza danneggiata in maniera pesante in seguito al volo.
È probabile, che senza l’intervento a tempo di record dei carabinieri, l’uomo non ce l’avrebbe fatta, considerando la gravità del quadro clinico iniziale.
L’uomo è stato trasportato al Circolo di Varese, dove i medici gli hanno prestato le cure necessarie per scongiurare complicazioni. Le sue condizioni sarebbero stabili, anche se la paura non è ancora passata. L’atleta russo, come tanti altri canottieri, provenienti da tutto il mondo, aveva scelto il bacino del lago di Varese per allenarsi, per testare il campo di gara in vista delle future competizioni. Insieme ad altri atleti aveva prenotato una stanza a Gavirate in modo da soggiornare a due passi dal lago. Ma l’altra notte qualcosa è andata storta.
Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della stazione di Gavirate, coordinati dai colleghi della Compagnia di Varese. Gli investigatori stanno raccogliendo tutti gli elementi necessari per ricostruire in maniera chiara l’esatta dinamica dei fatti.
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