SAKOTA 7
Il miglior Sakota dell’anno, senza dubbi. Non solo bombe ma anche movimenti vicino a canestro e canestri importanti nei momenti chiave: novità rispetto a quanto visto finora, tanta roba in una serata in cui è mancato Polonara.
BANKS 7,5
Quei due canestri in fila negli ultimi minuti, arrivati quando la paura stava calando su Masnago e Cantù sembrava pronta a beffare Varese, gli valgono il voto altissimo. Coraggioso o folle, decidete voi: il bello è che questo ragazzo dà l’impressione di poter fare ancora molto, molto di più.
TALTS 6
Generoso quando, nel primo tempo, Vitucci lo chiama per dare fiato a Dunston che poi nei secondi venti minuti non lascerà più il campo. In miglioramento, tornerà sempre più utile quando crescerà la sua condizione fisica.
DE NICOLAO 6,5
Come sempre è bravissimo nel mettere lo zampino sulla partita, nel fare qualcosa quando Green ha uno dei suoi passaggi a vuoto, nel recuperare un paio di palloni che poi peseranno. Giovane, italiano, pazzo al punto giusto: il futuro passa da qui.
GREEN 8
Perché in dieci secondi (quelli finali, ça va sans dire) fa due cose che vogliono dire derby vinto. Palla rapinata, assist cla-mo-ro-so per Dunston. A Cantù piangono lacrime amare: perché hanno perso, ma soprattutto perché un paio d’anni fa qualcuno ha pensato di lasciare andar via uno così. Lui alterna qualche fesseria a delle cose mirabolanti, ma quelle due magie nel finale gli valgono la palma di migliore della serata.
ERE 8
Come sempre, una partita che ormai è diventato il marchio di fabbrica del capitano. Devastante senza farsi vedere, decisivo restando in silenzio, miglior marcatore quando non te l’aspetti. Senza contare tutto il lavoro dietro, tutta quella difesa, tutte quelle corse. Un Ere così, in Italia, non si era mai visto.
POLONARA 6
Non è la sua serata, almeno in attacco. E a uno sguardo superficiale potrebbe sembrare che il ragazzo d’oro biancorosso si sia preso una partita di pausa. Però bisogna guardarle bene, le partite: bisogna guardarle tutte. Perché Polonara senza brillare è stato capace di mettere la museruola al temutissimo Leunen e di prendere un paio di rimbalzi che alla fine pesano. Eccome se pesano.
DUNSTON 8
Insolitamente impreciso ai tiri liberi (3 su 7, non è da lui), ma allo stesso tempo decisivo. Trinchieri sapeva che per vincere avrebbe dovuto limitarlo, ma non ne è stato capace: ormai ci stiamo abituando alle sue giocate decisive, e a quanto pare si stanno abituando anche i suoi compagni visto che per i palloni che pesano di più si va da lui. Un tesoro in area, un centro che da queste parti non si vedeva da trent’anni o giù di lì. Gioia per l’occhio del tifoso che sogna.
e.romano
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