Cassano Magnago Il cimitero è incustodito: il caso della donna rimasta chiusa per oltre mezz’ora in ascensore martedì pomeriggio non può che riaccendere i riflettori sul problema della sicurezza e della sorveglianza all’interno del camposanto cassanese. A partire dall’assenza di un custode, che sarebbe potuto intervenire non appena fosse suonato l’allarme premuto dalla 68enne gallaratese bloccata all’interno dell’elevatore. Per liberarla è stato invece necessario che i familiari dai quali era accompagnata chiamassero carabinieri e vigili del fuoco, gli unici in grado di risolvere in quella situazione il problema.
La presenza di una persona incaricata di controllare la struttura per l’intera giornata sembra dunque indispensabile per la gestione delle emergenze. Anche perché non è indicato alcun numero telefonico da chiamare in caso di estrema necessità, mentre pare che l’allarme dell’ascensore non sia collegato con le forze dell’ordine o con un centro di sorveglianza, che garantisca un intervento tempestivo.
A questo proposito, il sindaco Aldo Morniroli ha già interpellato gli uffici comunali e la polizia locale «per capire come funzioni il sistema di segnalazione delle emergenze. Del resto, è la prima volta che l’ascensore si blocca: approfondirò senza dubbio il problema».
Fra l’altro, bisognerebbe anche rendere più visibile il pulsante da premere per aprire il cancello dopo la chiusura automatica dell’ingresso, annunciata da una sirena che suona dieci minuti prima dell’orario stabilito. E’ già capitato, infatti, che diversi cassanesi rimasti “prigionieri” all’interno del cimitero abbiano chiamato le forze dell’ordine semplicemente perché non avevano notato la presenza del tasto d’emergenza.
L’assenza di un’adeguata sorveglianza è dimostrata anche dai continui furti di fiori, spariti addirittura dai loculi situati al quinto livello. A questo riguardo, alcuni visitatori suggeriscono l’installazione di telecamere per cogliere i ladri con le mani nel sacco o, meglio, nel vaso. Telecamere che, anche secondo l’amministrazione comunale, garantirebbero in questo caso una maggior vigilanza rispetto alla presenza del custode: d’altra parte, osserva ancora Morniroli, «è improbabile che qualcuno rubi i fiori per portarli fuori: è più facile che li trasporti da una tomba all’altra». Insomma, un sorvegliante a tempo pieno non è il
rimedio a tutti i mali, visto che non potrebbe controllare tutte le sepolture.Il sindaco considera comunque necessaria «una revisione complessiva della gestione del cimitero, dove al momento operano diversi enti, che si occupano di vari settori». La Cassano Magnago Servizi, per esempio, segue la manutenzione; la Sieco, la società della nettezza urbana, è responsabile della pulizia e due cooperative curano il verde, mentre il Comune realizza gli interventi strutturali. Insomma, «serve creare un coordinamento o comunque ridurre il numero dei soggetti coinvolti, trovando allo stesso tempo una soluzione per la sorveglianza».Luca Girardi
f.artina
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