Eccola la fidejussione. Desiderata. Sognata. Bramata e in certi momenti di sconforto anche maledetta. Negli ultimi giorni era diventata un incubo; da togliere il sonno a chi vuole bene alla Pro Patria. Lo sconforto stava avanzando a grandi passi e con esso anche la rassegnazione che tutto fosse finito.
Ma che quel pezzo di carta si è materializzato nel tardo pomeriggio di ieri con patron Vavassori che annuncia «una nuova dirigenza per la Pro che verrà presentata giovedì o venerdì e vorrei che si sapesse che i componenti non sono i nomi di millantatori, nullatenenti e mitomani che sono comparsi in queste settimane, se non mesi, sul quotidiano La Prealpina». Fine della trasmissione.
Non va oltre l’ormai ex patron tigrotto e non entra nel dettaglio dell’operazione facendo capire che la giornata odierna avrà il compito di formalizzare il tutto e probabilmente già oggi, ma di sicuro domani, la garanzia verrà depositata presso la Covisoc a Roma. È l’atto mancante per mettere al sicuro la Pro Patria. La validità della fidejussione verrà comunicata dalla stessa Covisoc alla Figc che, nel corso del consiglio di venerdì ufficializzerà l’iscrizione dei tigrotti
oltre a comunicare il format di tutti i campionati professionistici. È una salvezza che arriva sul fischio della sirena con l’ora X delle ore 19 di domani oltre la quale ci sarebbe stato il baratro. Evitato. Ora Vavassori può liberamente dedicarsi al suo nuovo approdo di Reggio Emilia portando con sé Raffaele Ferrara come direttore sportivo, Alberto Colombo come allenatore e una serie di giocatori che hanno fatto esperienza nella Pro Patria lo scorso campionato.
Per quanto concerne il mondo tigrotto è probabile che, nel corso della presentazione della nuova dirigenza, vengano anche svelati ds e allenatore. Ovvero le figure principali alle quali faranno seguito anche i giocatori. Va da subito organizzato il ritiro: potrà suonare strano, ma fra poco più di un mese la Pro dovrà già essere in campo per la disputa della Coppa Italia di Lega Pro. C’è da correre.
Quello che non ha fatto la città di Busto rimasta inerme per un anno dopo le dichiarazioni di Vavassori: giusto nel luglio 2013 annunciò che la società era in vendita e che per lui sarebbe stato l’ultimo anno a Busto Arsizio. Addirittura c’è stata indifferenza negli ultimi mesi nonostante la drammaticità della situazione. Con il forte rischio della cancellazione dei tigrotti dal mondo del calcio. Di poco conto però per il primo cittadino Gigi Farioli disinvolto nel dichiarare che «il nome Pro Patria avrebbe continuato la sua vita a prescindere dalla categoria». Parole da far paura. Come dire: pazienza se la Pro non verrà iscritta in Lega Pro, ci sono tante altre categorie, non è il caso di stracciarsi le vesti.
Vero. Ci sarebbe la serie B e perché no anche la massima serie. Volendo anche la Champions League. Ma molto probabilmente il primo cittadino faceva riferimento a quelle dilettantistiche. Se non fosse saltato fuori ieri pomeriggio quel benedetto pezzo di carta, i colori biancoblù sarebbero dovuti ripartire dalla Terza Categoria nella speranza che almeno dal gradino più basso il patrocinio del comune sarebbe comparso.
Improvvisamente si è aperto una squarcio di luce sullo Speroni. E quel nero che appare nella foto di Daniele Belosio, grande cuore tigrotto, sembra allontanarsi dal tempio biancoblù per dirigersi, guarda un po’, verso Legnano.
Sul caro vecchio Speroni sta arrivando la luce, ancora tremolante, però benaugurante. Il peggio è passato e servirà il vento della passione per eliminare le nubi residue ma soprattutto l’urlo che ogni domenica si alzerà da quel tempio per eliminare del tutto i pericoli. Per l’ennesima volta la Pro è uscita dall’occhio del ciclone, ma ogni festa è fuori luogo. Se la cara vecchia Pro continuerà a essere ignorata o sbeffeggiata, il tornado farà retromarcia. E da Legnano ci investirà.
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