“Clausola di onorabilità” Il Varese potrà iscriversi?

Dopo il caso Parma la Figc ha approvato una norma severissima. L’avvocato Grassani: «Nessun via libera a chi è stato condannato»

Se (come parrebbe) il Varese ha trovato i danè per ripianare i suoi debiti («6 milioni e 800mila euro con l’erario, 1 milione e 500mila con i fornitori», parole del dg D’Aniello) e nel contempo mettere in piedi una gestione di altissimo livello per ritornare immediatamente in serie B, tutto il fiume di denaro che potrebbe inondare il Franco Ossola, potrebbe finire in secca. Oltre alla clausola

di solvibilità, occorre pure la gemella, cioè quella della onorabilità per essere iscritti ad un campionato professionistico. Se per la prima ogni società deve presentare una dichiarazione di almeno un istituto bancario italiano o estero che ne attesti la solvibilità, per la seconda la fedina penale deve essere pulita. Linda. Diversamente non hai titolo per essere tesserato e di conseguenza di rappresentare la società presso la Figc.

Dice l’avvocato Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo: «Non conosco la situazione specifica del Varese e quindi non voglio entrare nel merito, faccio riferimento alle norme federali che non daranno mai nessun attestato a chi è stato condannato, in via definitiva, per truffa o associazione a delinquere. Questa persona non potrà essere tesserata, non avrà diritto di rappresentanza e nemmeno potrà firmare contratti o altri documenti che comportino la firma sociale». Di conseguenza il Varese «non avrebbe tutti i requisiti per essere ammesso ad un campionato professionistico e nello specifico di Lega Pro».
La clausola della onorabilità è di recentissima emanazione: lo scorso 25 marzo è stata approvata dal consiglio federale. Una decisione presa all’unanimità all’indomani della vicenda Parma che aveva visto coinvolto l’ex patron Giampiero Manenti, successivamente arrestato. Un personaggio che millantava bonifici in arrivo dalla Slovenia, finché si scoprì che la banca di partenza era frutto della fantasia del faccendiere bresciano.

Sull’onda dello sdegno generale, il presidente federale Carlo Tavecchio mise all’ordine del giorno del consiglio proprio la votazione della clausola di onorabilità, da inserire nella normativa federale: conditio sine qua non per essere iscritto ad un campionato italiano. Una norma che coinvolge quei soggetti disposti ad acquistare quote societarie superiori al 10%. Una soglia molto stringente, indispensabile per smascherare l’eventuale ambiguità di personaggi mettendoli subito alla porta. La normativa contempla pure un coordinamento con il ministero dell’Interno per creare specifici certificati antimafia così da dissuadere eventuali soggetti con velleità illecite.
Questa massima severità rappresenta il tentativo di allinearsi alla normativa anglosassone che pretende assoluta limpidezza da chi voglia acquistare una società di calcio. Si ricorderà che l’ex presidente del Cagliari Cellino dovette lasciare il Leeds lo scorso febbraio non avendo, appunto, i requisiti di onorabilità. La Football Association lo aveva sospeso fino al 10 aprile. Per la cronaca Cellino si è ripreso il Leeds un mese fa. Il motivo del suo mancato gradimento era dovuto ad una condanna in Italia per evasione fiscale: un mancato versamento di 400mila euro per l’importazione di uno yacht dagli Stati Uniti.
Oltre ad intrigare l’arrivo nella Città Giardino di un soggetto direttamente dalla terra dei cedri, con dentro il fuoco per il Varese, incuriosisce anche l’aspetto giuridico di un personaggio che vanta condanne in giudicato che potrebbero rivelarsi altrettanto definitive in sede sportiva. Il 30 giugno il consiglio di Lega Pro dirà se il Varese ha tutti i crismi per giocare il campionato.