Com’è tornare all’asilo? Ve lo dice il prefetto Zanzi

Il prefetto Giorgio Zanzi martedì alle 10 tornerà nel suo asilo, il “Luigi Malnati – Emma e Silvio Macchi – Patrizia Nidoli” di via San Giusto, a Giubiano.

La sua visita è dovuta a una cerimonia importante: dovrà conferire il titolo di Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica Italiana al presidente onorario dell’asilo, Sergio Boldetti.

«È la prima volta che metto piede in quell’asilo dai giorni in cui lo frequentavo – ricostruisce Giorgio Zanzi – Ricordo che mia mamma mi accompagnava fino al cancello e che io raggiungevo la porta da solo. In quel momento avvertivo il distacco dalla mamma, che rappresentava la protezione, all’asilo in cui sentivo che me la dovevo cavare da solo. Poi non era così, perché c’erano gli educatori. Ma io ero figlio unico ed ero abituato ad avere tutte le attenzioni per me, quindi vivevo in modo intenso quel tragitto».

Il prefetto ha frequentato l’asilo per due soli mesi. «Poi le cose nella mia famiglia si sono messe in modo che io potessi rimanere a casa con la mamma – confessa – Noi abitavamo in via Guicciardini, che non era proprio vicino all’asilo perché i trasporti erano quelli che erano. Insomma, quando sono rimasto a casa sono stato contento, non perché l’asilo non fosse accogliente, ma perché non ero particolarmente entusiasta da figlio unico quale ero di dovermi adattare alle regole che disciplinavano la dimensione collettiva. Nello stesso tempo, quel periodo mi è stato utile, perché ho capito che esisteva un contesto più grande e diverso da quello della propria abitazione».

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