VARESE Il professor Paolo Cherubino si candida alla regionali nella lista “Maroni Presidente” e invia il suo curriculum a tutta l’università dell’Insubria. Tante le reazioni indignate, provenienti perlopiù dal Comasco. Ecco il testo della mail inviata a oltre 600 contatti tra docenti, tecnici e studenti dell’ateneo: «Desidero informarvi di aver preso la decisione di candidarmi alle prossime elezioni regionali per la lista “Maroni Presidente”. Ho pensato fosse un dovere mettere al servizio dei cittadini della nostra Regione le esperienze che ho maturato in 40 anni di università. Grazie a chi vorrà darmi fiducia, scrivendo il mio nome accanto al simbolo della lista». Cherubino è un docente storico dell’Insubria, già preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, più volte si è esposto, tant’è che in passato chiese le dimissioni del precedente rettore. Ora si candida con la Lega Nord e condivide la sua decisione con l’Insubria intera, molti però credono Cherubino usi l’ateneo per far campagna elettorale. Ecco alcune risposte adirate: «Ricordo che lei lamentava l’uso e l’abuso della mail istituzionale quando una collega inoltrava una comunicazione a firma Cgil, Csil e Uil». E ancora: «Ritengo inammissibile e politicamente scorretto che si utilizzino gli indirizzi interni
per fare propaganda politica». Anche Stefano Serra Capizzano, direttore del dipartimento di scienza e alta tecnologia, da tempo amico del collega Cherubino, con il quale ha condiviso più di una avventura, dice: «Nonostante la grande stima umana e scientifica, ritengo del tutto inopportuna la diffusione una informazione di questa natura tramite la mailing ufficiale dell’ateneo». Più cauto il rettore vicario di Como, Giuseppe Colangelo, che dichiara: «È una questione delicata, ma sarebbe meglio evitare. Informare i colleghi della propria scelta è un conto, ma se si fa pubblicità e si incoraggiano i colleghi al voto allora diventa eticamente discutibile». Cherubino, che è anche primario del dipartimento ortopedico del Circolo, si difende: «Non è propaganda, anche perché altrimenti avrei scritto ai soli varesini e non, come è stato, a tutti – spiega il professore – Penso sia un dovere informare l’ateneo dopo così tanti anni di impegno. Mi sono sempre esposto. Su 600 mail, inoltre, ho ricevuto solamente sette lamentele». s.bartolini
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