VARESE Giardini in affitto per feste e ricevimenti. Varese ha un nuovo regolamento per l’utilizzo dei parchi storici, anche da parte di privati cittadini. Basta pagare. È questa una delle novità che l’assessore alla Tutela Ambientale, Stefano Clerici, ha inserito nel regolamento per la tutela, la conservazione e lo sviluppo dei parchi, giardini ed aree verdi. Un provvedimento che permetterà a chiunque, pagando un canone di affitto, d’usufruire di una location d’eccezione. «Nell’articolo 17 abbiamo disciplinato l’affitto dei parchi storici – ha spiegato Clerici – che potranno essere affittati per un giorno, un singolo evento o una stagione, anche ai privati. Non solo quindi concessi in uso ad associazioni ed enti no profit». All’interno di ciascun parco (Villa Mirabello, Toeplitz, Baragiola, castello Mantegazza, Villa Mylius, Augusta e parco Zanzi), sono state individuate alcune aree adatte a queste attività. «Per esempio ai Giardini Estensi potrà essere concessa la zona verso Villa Mirabello o la parte verso il parcheggio, ma non il parterre. Gli stessi parchi resteranno fruibili dal pubblico anche in caso di eventi privati – ha aggiunto Clerici – Rispetto alla prima versione del regolamento, sono state aumentate le tariffe di affitto». I canoni sono ancora incerti, perché il regolamento deve
ancora passare dall’approvazione del consiglio. Nella bozza precedente, organizzare il ricevimento del matrimonio ai Giardini Estensi, poteva costare ai novelli sposi 198 euro, scegliendo come location il vialetto con copertura di abeti rossi. Oppure 277 euro per l’angolo delle fioriture. Un rinfresco a Villa Mirabello costava un po’ di più: fino a 400 euro per una festa in serra. Il compleanno del bambino all’aria aperta, magari a due passi dal centro nel parco di Villa Mirabello, costava poco più di 50 euro ai genitori. E per l’affitto stagionale del campo da tennis, per cinque mesi di tornei outdoor, si arrivava a spendere 13 mila euro.«In questo modo avremo delle entrate da destinare alla manutenzione ordinaria dei parchi – ha sottolineato l’assessore – E il 20% degli introiti derivati da queste iniziative sarà dedicato alla cura degli alberi “secolari”». Il regolamento individua un nuovo concetto, quello di monumentalità delle piante. «Legato all’architettura vegetale della pianta, alla sua valenza storico culturale e alla rarità – ha concluso – a cui corrisponderà anche un valore economico importante in caso di danneggiamento». Cifra che si andrà a calcolare incrociando diversi dati. «Otterremo così la cifra che il privato dovrà risarcire in caso di abbattimento».
s.bartolini
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