Compravendita di senatori Spunta una pista varesina

VARESE Compravendita dei senatori, spunta una pista tutta varesina. Nel 2007 il senatore Pd Paolo Rossi sarebbe stato avvicinato dal collega Pdl Antonio Tomassini per cambiare casacca.  Prospettando «vantaggi professionali ed economici», secondo quanto emerge dall’interrogatorio in Procura a Napoli. «Rifiutai per potermi guardare allo specchio al mattino» ammette Rossi. «Solo proposte politiche ad una persona che conoscevo da anni» nega ogni addebito Tomassini. Il senatore uscente del Pd è stato sentito a Napoli dal pubblico ministero Henry John Woodcock come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla compravendita dei senatori da parte di Silvio Berlusconi per far cadere il governo Prodi. Rossi è stato quasi due ore a colloquio con il pm napoletano e ha ricostruito l’episodio e la situazione generale di quel periodo. Di certo non fu solo un tentativo politico, ma piuttosto, come ammette Rossi mantenendo riserbo sui dettagli, «un tentativo complessivo». Da quanto filtra dal palazzo di giustizia, il senatore varesino avrebbe raccontato di un pranzo a

casa Tomassini, a Varese: Rossi «era convinto si trattasse di un incontro per discutere problemi di politica locale ma nel corso della conversazione Tomassini gli prospettò vantaggi professionali nell’ambito della carriera giornalistica o anche di natura economica, in cambio della sua defezione. Rossi rifiutò con sdegno».  L’esponente del Pdl, uno dei fedelissimi del Cavaliere che si sarebbero impegnati nel reclutamento dei potenziali transfughi del centrosinistra, nega questa ricostruzione: «Innanzitutto l’episodio risale alla primavera del 2007, molto prima della caduta del governo Prodi e dei fatti che riguardano l’inchiesta – chiarisce Tomassini – non fu un pranzo ma un incontro informale un pomeriggio a casa mia, per scambiarci dei libri, conosco Paolo Rossi da quando era segretario giovanile della Dc di Varese». «In quell’occasione gli proposi unicamente un’adesione politica e non già accompagnata da nessun tipo di offerta in contropartita, men che meno di carattere economico. Del resto nello stesso periodo eravamo in tanti ad essere oggetto di analoghe richieste». 

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s.bartolini

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