«Con “Nerone” brucerò la mia Busto Arsizio». Angelo Crespi, giornalista ed ex presidente del Maga, debutta a teatro curando la drammaturgia dello spettacolo diretto, interpretato e prodotto da Edoardo Sylos Labini, in scena da dieci giorni al Teatro Manzoni di Milano.
Un Nerone molto attuale e sorprendente, che farà tappa il 21 e 22 novembre al teatro Sociale di Busto Arsizio. Da qui l’ironia sulla doppia B dello stemma della città, che si ipotizza possa fare riferimento a una “Busto bruciata” (Arsizio deriverebbe da “arso”), e che ben si concilia con la cattiva fama di Nerone imperatore “incendiario” che la piéce della coppia Crespi-Sylos Labini, intitolata “Nerone – Duemila anni di calunnie”, cercherà di sfatare.
«Nerone è uno sconfitto dalla storia, nei cui confronti si è scagliata una vera e propria “damnatio memoriae” – spiega Angelo Crespi – nella sua figura c’è molto della politica attuale. Diversi archetipi come lo statista che si trova ad avere contro di lui la macchina del fango degli storici, che sono i “media” dell’epoca, oppure il fatto che non volesse la guerra ma le riforme, le congiure di palazzo e lo scontro con le oligarchie. Ci siamo divertiti a declinare alcune battute sulla realtà attuale, ci sono alcune citazioni di Seneca che guardate con gli occhi di oggi fanno molto ridere».
E ancora, un vortice di passioni, intrighi, paure e riflessioni tragiche, dall’amore per la bellissima Poppea all’ossessiva presenza della madre Agrippina. Modernissimo.
I primi riscontri sono stati positivi: «Ho ricevuto tanti complimenti, spero non sia l’ultima occasione».
Per Angelo Crespi, giornalista e scrittore bustocco, già direttore de “Il Domenicale” di Marcello Dell’Utri, ma anche primo presidente del museo Maga di Gallarate, è una sfida, visto che si tratta del suo esordio nella drammaturgia teatrale.
E la scintilla di questa nuova iniziativa è scattata proprio a Busto Arsizio: «Tutto quasi casualmente – ammette Crespi – sapevo che Edoardo Sylos Labini aveva questo progetto di uno spettacolo liberamente tratto dall’omonimo saggio di Massimo Fini “Nerone – Duemila anni di calunnie”, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco. Così gli ha buttato giù una scena e gliel’ho fatta leggere quando ci siamo incontrati a Busto Arsizio a giugno. A Edoardo è piaciuta e, visto che il tempo per la consegna del copione stringeva, ci siamo chiusi in casa “militarmente” per due mesi per scrivere insieme il testo. A fine luglio l’abbiamo dato in mano agli attori, che a settembre hanno iniziato a provare».
Lo spettacolo ha esordito il 2 ottobre al Teatro Manzoni, dove rimarrà in scena fino a domenica prossima, 19 ottobre. Poi a metà novembre inizierà una tournee, che tra Monza, Pavia, Como, Mantova, Bardonecchia, Firenze, Reggio Calabria e Catanzaro toccherà anche Busto Arsizio, venerdì 21 e sabato 22 novembre (quest’ultima performance al mattino per i licei) al teatro Sociale.
Qui Crespi giocherà in casa, ma anche Sylos Labini è ormai un habitué del Sociale, visto che un anno fa aveva impersonato Gabriele D’Annunzio sia nello spettacolo per i 150 anni dalla nascita del Vate che nella performance di Cabiria al Ba Film Festival, dando “voce” alle didascalie scritte dal Vate per la pellicola originale del 1914.
L’anno prossimo, in occasione del periodo di Expo, lo spettacolo verrà replicato sempre al Manzoni, sottotitolato in inglese.
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