Condannato a dodici anni il pirata che investì il brigadiere

SARONNO Dodici anni e quattro mesi di reclusione. È questa la condanna che il gup del Tribunale di Busto Arsizio Patrizia Nobile ha inflitto a Paolo Bottigelli, il tossicodipendente che la sera a Origgio del 26 gennaio del 2009 investì durante un controllo antidroga il brigadiere dei carabinieri Giorgio Illuminoso, deceduto dopo dieci giorni di agonia. A Bottigelli, nel processo che si è celebrato con rito abbreviato, sono stati riconosciuti i capi d’imputazione di morte in conseguenza di altro delitto, resistenza e omissione di soccorso.

Respinta la richiesta a 30 anni di reclusione per omicidio volontario avanzata durante l’udienza dal pm Roberto Pirro, che voleva una punizione esemplare. Una battaglia processuale che si è combattuta a colpi di perizie, per stabilire se l’imputato avesse voluto investire deliberatamente il brigadiere oppure se non avesse notato la presenza del militare coperto, secondo la difesa, dall’auto guidata da un collega. L’uomo, dopo aver travolto il carabiniere, si era dato alla fuga a bordo della sua auto, allontanandosi dalla zona di spaccio dove si trovava il posto di blocco. Aveva abbandonato a terra Giorgio Illuminoso, agonizzante, che si è spento dopo dieci giorni all’ospedale di Legnano. Grazie ai filmati delle telecamere della videosorveglianza, proiettati in aula durante l’udienza di ieri, il responsabile era stato rintracciato dopo poche ore.

Inizialmente il padre di Bottigelli, per cercare di evitare al figlio il carcere, si era dichiarato responsabile dell’omicidio. Ma la sua ricostruzione era stata subito smontata dagli inquirenti. Proprio sui pochi secondi che vanno dalla sterzata al tragico impatto si è concentrata la battaglia processuale.

Secondo l’accusa, che sta valutando l’ipotesi di presentare ricorso in appello, Bottigelli avrebbe sterzato per investire deliberatamente il brigadiere, puntando direttamente sull’uomo. L’ipotesi dei legali di Bottigelli, Mirko Mazzali e Gianluca Perricone, è invece quella di un investimento involontario.

Una ricostruzione accolta in parte dalla sentenza di ieri. La difesa di Bottigelli ha chiesto per l’uomo gli arresti domiciliari, e si prepara a fare ricorso contro quella che considera una «pena eccessiva». E’ di nove anni e quattro mesi la condanna inflitta per l’omicidio aggravato dall’evento, mentre tre anni di reclusione sono stati assegnati per omissione di soccorso. Una battaglia che proseguirà probabilmente in appello.

Andrea Gianni

f.tonghini

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