Condannato dopo gli scontri Prese un colpo in testa, è libero

Psicotico dopo un colpo in testa: liberato dal Cie di Bari giovane romeno di 23 anni. Lo ha stabilito il giudice di Bari chiamato a convalidare il decreto di allontanamento eseguito dalla questura di Varese: “Non può essere trattenuto in un centro di identificazione e espulsione un cittadino, pur se nato in Stato europeo diverso dall’Italia, che sia stato condannato per un reato ed è affetto da patologie psicotiche”, ha scritto lo stesso giudice. Il ragazzo, 23 anni, vive a Gallarate con la famiglia da quando ha nove anni, non ha finito gli studi e affronta un destino lavorativo da precario. Nell’ottobre 2011 ha partecipato ad una manifestazione a Roma con alcuni amici: il contesto era quello della Giornata mondiale dell’indignazione, ed è stato coinvolto negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Il ragazzo è stato fermato, processato e condannato per

resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e raggiunto da decreto di allontanamento in base al quale “la condotta del ragazzo – e c’era una condanna pronunciata – rappresenta una minaccia concreta e attuale all’ordine pubblico e alla tutela della pubblica sicurezza”. L’avvocato difensore Loredana Liso, ha però portato avanti una tesi differente: “In quegli scontri il mio assistito fu ferito a sua volta – ha detto – Percosse che gli hanno causato un trauma cranico. Da quel momento soffre di disturbi psicotici. Disturbi certificati anche dall’Asl di Gallarate”. Il decreto di allontanamento è stato eseguito pochi giorni fa, due anni dopo i fatti: arrivato al Cie di Bari il giovane è però tornato libero per decisione del giudice che scrive: “Le questioni relative al diritto del cittadino comunitario di rimanere nel territorio dello Stato devono essere fatte valere nelle sedi opportune”. n S. Car.

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