«Confermate gli italiani»

Renzo Cimberio domenica scorsa è tornato al palazzetto dopo più di un mese d’assenza forzata

– Il Palawhirlpool è un parquet, due canestri, una cascata di gradinate e una volta celeste che al posto delle stelle fa brillare gli stendardi di una storia lunga settant’anni. Ma è anche presenza, anima e cuore pulsante di persone che dello stesso fanno parte come – se non più – delle strutture materiali. Sei abituato, ormai da una vita, a vederle sempre lì, sullo stesso seggiolino, nello stesso angolo del loro mondo di tifosi o addetti ai lavori, tanto che la loro eventuale mancanza arriva a turbare l’occhio, incapace di riconoscere le coordinate della normalità.Una di queste è Renzo Cimberio. Prima fila del parterre, ultimo seggiolino in fondo, dietro la panchina: Toto Bulgheroni a guardargli le spalle (eccone un altro…) e il campo che si apre davanti a lui. Mancava il Cavaliere, rimasto assente da Masnago per alcuni mesi in ragione di qualche problema di salute: mancava la sua figura, mancava la sua mano alzata a salutare la curva (ma anche ad arrabbiarsi con la stessa, se è il caso), mancava la sua commozione nei momenti più belli, mancava la sua protezione di “padre buono” del basket varesino.La gara di domenica scorsa contro Trento lo ha finalmente rivisto al suo posto, presenza ripagata da una bella e importante vittoria degli uomini di Moretti. Non poteva esserci ritorno migliore: «Mancavo da dicembre e ho visto una buona Varese, soprattutto nell’ultimo quarto – ci ha detto ieri Cimberio – I miglioramenti rispetto al passato sono notevoli: non solo il risultato è stato positivo – e Trento non è certo un avversario da buttare – ma anche la qualità del gioco è stata molto gradevole, come mai in questo campionato». Ecco i perché del Cavaliere: «A inizio stagione i

giocatori in campo parevano degli sbandati, ora – invece – gli insegnamenti di coach Moretti stanno facendo presa. D’altronde i problemi di amalgama erano da mettere in preventivo: per il terzo anno di fila è stato cambiato tutto. E in più la squadra, per lungo tempo, è stata come la sala d’aspetto della Stazione Centrale: atleti che andavano e venivano, con conseguenti problemi. Infine c’è stato chi, anche se bravo, ha giocato contro i compagni: non mi faccia dire il nome…». Non ce n’è bisogno: meglio guardare avanti. «Ora vanno sfruttati i lati positivi emersi e fatte cessare le critiche – continua il Cavaliere – Intorno al gruppo ci deve essere serenità: in fondo mancano solo un paio di vittorie a una salvezza tranquilla. E non farebbe male anche un po’ di entusiasmo: abbiamo dei ragazzi giovani e italiani che stanno facendo bene». L’assist è buono per esplorare l’animo del tifoso: chi vorrebbe degli attuali scudieri l’anno prossimo? «Confermerei tutti gli italiani – risponde il main sponsor degli Indimenticabili – Da Cavaliero, a Campani, a Ferrero, ragazzo di una volontà enorme. E poi Wright: mi piace molto, ha una carica che quasi ti spiazza visti i problemi di salute con cui convive. Infine Davies, che domenica ha fatto una prestazione da giocatore vero».Chiacchierare con il Cavaliere significa guardare anche all’altra faccia della luna cestistica varesina: la sua Cimberio “seduta”, sponsorizzata e seguita con entusiasmo tramite il figlio Roberto. Gli alfieri del basket in carrozzina nel fine settimana saranno in Svizzera, a giocarsi l’accesso a una finale europea. L’augurio del loro primo supporter arriva puntuale: «Si meritano una qualificazione, perché sono ragazzi che ci mettono una grande passione, dalle partite agli allenamenti. Speriamo che la trasferta porti risultati positivi».