VARESE «Non sono scappato da solo. Mi hanno aiutato». Jacopo Merani è una fucina di continue sorprese. L’ultima in ordine di tempo l’ha sciorinata ieri mattina mentre, all’interno dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, veniva interrogato dal pubblico ministero Giulio Tamburini.Assistito dall’avvocato Alberto Zanzi, Merani è stato ascoltato in qualità di indagato sulle modalità della sua evasione. Il ragazzo, che ha 22 anni, deve scontare vent’anni e due mesi di reclusione per l’atroce omicidio di Dean Catic commesso nella notte fra il 21 e il 22 aprile 2009.Ma in un’altra notte, quella tra il 4 e il 5 giugno era fuggito dll’Opg di Castiglione per essere poi ripreso alle 19.50 del 6 giugno nei pressi del Carcere di Bollate, dove ha sempre sostenuto di volersi consegnare.Dopo il nuovo arresto, Merani aveva raccontato di essere uscito attraverso una porta anticendio. Ieri, invece, ha dato al magistrato una nuova versione. Ha spiegato di essere stato aiutato da un’ausiliaria che presta servizio nell’ospedale. Una donna di mezza età che gli avrebbe fornito un passepartout. Merani ha fatto nome e cognome, e ora la posizione della donna è al vaglio degli inquirenti.Ma perché un’ausiliaria avrebbe
dovuto rischiare così tanto per rimettere in circolazione un pericoloso omicida, per lo più con la mente obnubilata da una sorta di schizofrenia paranoide? Sembra che la donna si fosse presa a cuore il caso di Merani, che da tempo manifestava la propria insofferenza nei confronti della struttura e, soprattutto, del medico che lo aveva in cura: pare infatti che questa non creda affatto nella sua malattia mentale.Non è però chiaro se a muovere a compassione l’ausiliaria sia stato una sorta di istinto materno, oppure qualcos’altro. Sta di fatto che si è fidata di Merani e della sua promessa di voler fuggire da Castiglione delle Stiviere solo per andarsi a costituire davanti al carcere di Bollate.Merani verrà giudicato per l’evasione il prossimo 16 luglio. La sua speranza è che, contestualmente alla condanna (pressoché certa), il giudice disponga anche il trasferimento in un’altra struttura.Ma non sarà semplice. Le perizie alle quali il giovane è stato sottoposto sono piuttosto chiare circa la labilità delle sue condizioni psichiche.Giova anche ricordare che, nelle sue precedenti esperienze dietro le sbarre, Merani era stato protagonista di diversi litigi e addirittura di un tentativo di suicidio nel carcere di Monza.
s.bartolini
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