Confortola rinuncia alla conquista del suo 13esimo “8.000”. E scrive: “La vita prima di tutto”

II grande alpinista di fama internazionale spiega la scelta in una lettera inviata al Presidente della Regione Attilio Fontana: "Mio nonno, morto a più di novant'anni, mi ha sempre insegnato che un buon alpinista deve morire da vecchio nel proprio letto. Se non avessi messo per prima la sicurezza non sarei riuscito a scalare ben 12 ottomila senza ossigeno. Viva la montagna, viva la Lombardia"
Immagini gratis di Ruvida di corno

MILANO – “Prima di tutto la sicurezza, la vita e poi tutto il resto. Da uomo di montagna, guida alpina e tecnico elisoccorso Areu, il messaggio che vorrei far passare è proprio questo. La montagna va vissuta in sicurezza e con tanto buon senso, inutile sfidare la montagna e morire. Nella vita bisogna sapersi fermare. Un guerriero che torna vivo da una battaglia è buono per tornare a combattere”.

Lo scrive Marco Confortola, grande alpinista di fama internazionale, guida di montagna e formatore, in una lettera inviata al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che il governatore ha pubblicato su Facebook.

Rivolgendosi al presidente della Regione, Confortola accompagna il testo della lettera con una foto spiegando che quella ritratta nell’immagine “è la bandiera che ho preparato con le mie mani dove ho unito le tre bandiere di Regione Lombardia, dell’Italia e del Pakistan. L’avrei portata in vetta al mio tredicesimo ottomila, ma l’innalzamento delle temperature e la pericolosità della montagna mi ha fatto purtroppo rinunciare”.

“Mio nonno, morto a più di novant’anni – conclude Marco Confortola – mi ha sempre insegnato che un buon alpinista deve morire da vecchio nel proprio letto. Se non avessi messo per prima la sicurezza non sarei riuscito a scalare ben 12 ottomila senza ossigeno. Viva la montagna, viva la Lombardia”