Congelata la super provincia Ecco cosa cambia dopo Monti

VARESE Riordino delle Province, tra gli emendamenti rispunta Varese capoluogo ma le dimissioni di Monti faranno saltare tutto. Il presidente Dario Galli però non esulta: «La situazione rimane critica. Diventeremo ente di secondo livello e non ci saranno nuove elezioni». In un fine settimana cambia tutto: prima in commissione affari costituzionali spunta un emendamento, depositato dal senatore

Pdl Antonio Tomassini e concordato con i relatori, che restituirebbe alla Città Giardino lo status di capoluogo al posto di Como, poi dopo poche ore il premier sale al Colle e preannuncia le sue dimissioni dopo il sì alla legge di stabilità. Improbabile a questo punto che il Parlamento in scadenza approvi la legge sul riordino delle province.

Cosa succederà? Dal 1° al 5 gennaio (data ultima per la conversione in legge del decreto) la Provincia di Varese virtualmente decadrà, ma dopo il 6 gennaio, decaduto il decreto, tutto tornerà come prima e gli enti proseguiranno così come sono fino a scadenza naturale del mandato, ovvero in primavera. Poi probabilmente saranno commissariati. «La vicenda sta andando a finire all’italiana come avevo previsto già tempo addietro – commenta il presidente della Provincia di Varese Dario Galli – se salta il governo, verrà messa una pietra tombale su un disegno di legge che già faticava in commissione al Senato. Ora si apre uno spiraglio per il rinvio degli accorpamenti, ma la situazione resta critica perché resta in vigore il Salva Italia che declassava le province ad enti di secondo livello, non più eletti dai cittadini. Il che rappresenta una grave perdita e oltretutto va ad aggiungersi ai tagli lineari operati dal governo, che svuotano gli enti delle risorse necessarie»

Il deputato del Pd Daniele Marantelli conferma: «Non è realistico pensare che il provvedimento, che deve essere ancora votato al Senato, possa arrivare al termine del suo iter alla Camera con un governo dimissionario. Ne riparlerà il prossimo Parlamento, che metterà mano ad una riforma più generale delle istituzioni, ridisegnando in modo complessivo le autonomie locali. Ricordiamo però che i presunti difensori di Varese, Pdl e Lega, avevano avallato in sede Cal l’eliminazione della nostra Provincia».

Esulta comunque il comitato Varese Capoluogo, che aveva raccolto migliaia di firme: «Forse ce l’abbiamo fatta – fa notare Piero Galparoli – forse anche un gruppo di cittadini, con la sola forza di volontà e senza il supporto di alcun partito, può ottenere risultati di questa importanza».

b.melazzini

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