Consumano ma vanno via senza pagare il conto: l’allarme dei ristoratori a Busto Arsizio

Una moda poco elegante, che in realtà si configura come un vero e proprio reato, quello di insolvenza fraudelenta. Chi scherza con il "consuma senza pagare" può vedersela con la giustizia. I casi ripetuti al ristorante Capri di Busto Arsizio (immagine generica d'archivio)

BUSTO ARSIZIO – Uno scherzo di cattivissimo gusto, e non è come nel film d’annata “Amici Miei”. Un fenomeno di contro sempre più frequente, come ammettono Gino Savino e la moglie Anna, i proprietari del ristorante Capri, a seguito della loro denuncia dell’accaduto alle forze dell’ordine. Non si tratta più di un caso isolato, purtroppo, anzi è quasi una moda che sta accadendo più volte nel giro di breve tempo sempre più frequentemente a Busto Arsizio.

Certo, la scusa molto spesso si trova nella sigaretta a inframmezzare il pasto o a fine pasto, da quando il fumo è vietato nei locali pubblici, ma forse i responsabili di questa simpatica “bravata” non sanno che consumare un pasto e non pagare si configura in tutto e per tutto come un reato di “insolvenza fraudolenta”, che vale dunque a imbrattare il proprio casellario giudiziario. Del resto, ormai i locali sono sempre più dotati di telecamere di videosorveglianza, dentro e fuori, le cui registrazioni in questi casi passano al vaglio degli inquirenti.

L’ultimo della serie

In questo caso la famiglia che non ti aspetti. Era domenica di elezioni (lo scorso 12 febbraio, ndr) quando si siede a tavola del ristorante Capri una giovane famigliola, i due genitori con bambina piccola, consumano pasti costosi a base di pesce, prima del caffè lasciano sulle sedie delle giacche per dissimulare il gesto già preventivato, le donne fanno finta di andare in bagno, l’uomo di uscire a fumare. Le giacche restano al tavolo, la famiglia dileguata nel nulla. Il danno si aggira intorno ai 200 euro. Gli abiti chiaramente un depistaggio.

Ci sono poi i recidivi. Come una coppia che nelle settimane precedenti ha tentato due volte il “colpo”. La seconda volta, tuttavia, sono stati colti in flagranza di reato dai ristoratori, che sono riusciti a non subire il danno!

Il cartello all’ingresso

Ora all’ingresso del ristorante i proprietari hanno deciso di affiggere un cartello, che costringerà i fumatori a lasciare la carta di identità alla cassa, nel caso di uscita-sigaretta prima di fine pasto.

I clienti che si alzano dal tavolo lasciandolo incustodito sono pregati di consegnare un documento, in alternativa devono saldare il conto. Ci troviamo costretti a prendere questi provvedimenti a causa di molteplici comportamenti disonesti che stanno avvenendo nel nostro locale.