Contro i tumori al collo dell’utero non più pap test ma analisi del Dna. Lo ha scoperto una ricerca tuta italiana condotta in 9 centri di screening italiani su un campione di 94.370 donne a Torino, Trento, Padova, Verona, Bologna, Imola, Ravenna, Firenze e Viterbo. Capofila il Centro per l`epidemiologia e la prevenzione oncologica dell`ospedale San Giovanni Antica Sede-Molinette di Torino. Lo studio, pubblicato su “Lancet Oncology”, dimostra che l`esame sul Dna del papilloma virus previene un numero superiore di tumori in confronto al tradizionale test citologico. Lo studio italiano si è svolto in due fasi, partite tra marzo e dicembre 2004 su migliaia di donne fra i 25 e i 60 anni: tutte sono state invitate a sottoporsi al controllo nei nove
centri di ricerca italiani. “In ognuna delle due fasi – spiegano i ricercatori – le donne sono state assegnate casualmente ai due gruppi: nella prima, a un gruppo è stato effettuato il pap-test mentre le altre sono state sottoposte sia al pap-test sia all`analisi dell`Hpv. Nella seconda fase, un gruppo è stato sottoposto solo al pap-test, l`altro solo al test Hpv”. Al termine della prima serie di esami e del primo confronto i due test hanno evidenziato un numero simile di tumori invasivi: 9 nel gruppo del pap-test, 7 nel gruppo del Hpv-test associato al pap-Test. Ma nel secondo round di esami, a distanza di tempo nessun cancro è stato riscontrato nel gruppo sottoposto all`Hpv-test più pap-test, a fronte dei 9 rilevati nel gruppo pap-test.
u.montin
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