Convento in crisi di vocazioneAddio alle suore di Cocquio

COCQUIO TREVISAGO Le suore della congregazione di Maria Bambina, dopo 40 anni di prezioso servizio, lasciano Cocquio Trevisago e l’istituto Sacra Famiglia. La notizia, dovuta al calo delle vocazioni e al numero esiguo di religiose rimaste, solo 5, è stata data dalla stessa fondazione che gestisce la casa dove giornalmente vengono assistite circa 150 persone con gravi disabilità. Quella delle suore cocquiesi è una storia che nasce da lontano, nel 1926, quando le religiose giunsero a Cocquio Trevisago dove costituirono –

per volontà dell’allora rettore monsignor Luigi Moneta – una filiale dell’istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone. L’istituto milanese si occupava di circa 3 mila bambini e per farli uscire dalle nebbie e dall’afa milanese monsignor Moneta acquistò la “Villa di Cocquio” e affidò i bambini alle amorevoli cure delle suore di Maria Bambina. A causa della mancanza di nuove vocazioni, però, in questi ultimi anni il numero della suore della congregazione è diminuito sino a ridursi alle attuali cinque e così le religiose sono state richiamate dal loro Ordine per mettere a disposizione altrove la loro professionalità. «Esprimiamo il nostro ringraziamento alle suore – afferma l’assessore ai servizi sociali Vittorio Griffini a nome dell’amministrazione comunale – che tanto hanno dato alla nostra comunità nella cura dei più deboli, del paese e non solo, all’interno di un istituto che è per noi motivo di orgoglio». Anche il parroco don Hervè Simeoni ha espresso il suo rammarico. «Proviamo un particolare dispiacere per questa partenza – dice il parroco – perché non potremo più gustare questo dono di Dio che si esprimeva nella dedizione totale con cui le suore prestavano il loro servizio». Un ordine religioso a cui anche la comunità della frazione S. Andrea è legata, avendo le suore seguito anche l’asilo Tagliabò. Una messa di saluto sarà celebrata il 16 aprile alle 15.30 nella filiale di Cocquio da monsignor Luigi Stucchi e da monsignor Enrico Colombo, presidente della fondazione.
Matteo Fontana

b.melazzini

© riproduzione riservata