«Così finiamo in mutande» A Varese mancano sei milioni

VARESE Il Comune di Varese rischia di finire in mutande. E corre il rischio di non avere più i soldi nemmeno per asfaltare le strade. Ma non solo. Anche la manutenzione straordinaria delle scuole potrebbe non avere sufficienti fondi.A puntare il dito contro l’operato dell’amministrazione di Palazzo Estense è il consigliere comunale del Pd Luca Conte. Esponente della commissione Bilancio, ha fatto una stima dei finanziamenti che verranno meno alle casse comunali non per i tagli statali, ma a causa dell’impossibilità di riscuotere gli oneri di urbanizzazione «dal momento che l’attività edilizia sarà ferma per la mancata approvazione del Pgt». Senza regole urbanistiche, i privati non possono svolgere nessun tipo di operazione e quindi il Comune non riscuote gli oneri.«Tra i comuni lassisti, che, nonostante sette anni di tempo e numerose proroghe, non sono riusciti a concludere la stesura del documento principale dell’intera attività amministrativa, vi è anche Varese – attacca Conte – che, a causa dell’incapacità dell’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli

e dell’intera giunta guidata dal sindaco Attilio Fontana, si trova oggi in uno stato di vero e proprio stallo urbanistico ed edilizio».L’amministrazione ha già stimato la possibilità di perdere circa 3 milioni di euro di oneri nel corso del 2013. Ma potrebbero essere di più.«Quanti infatti degli 8.936.000 euro ipotizzati nel bilancio triennale 2012/2014, tra oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, monetizzazione di standard urbanistici e posti auto, contributi di concessioni edilizie costo di costruzione e proventi da privati per attuazione di Programmi integrati di intervento e concessioni edilizie, potranno effettivamente essere introitati?» domanda Conte.«Con questi soldi avrebbero dovuto essere finanziati circa la metà degli interventi di manutenzione straordinaria degli edifici scolastici previsti, l’intero stanziamento per gli impianti sportivi e le palestre nonché quello per la manutenzione dei corsi d’acqua, una quota consistente degli interventi sugli impianti semaforici e di illuminazione pubblica e quasi l’intera previsione di spesa per la manutenzione straordinaria di strade, marciapiedi e ponticelli». M. Tav.

s.bartolini

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