«Cosa aspettarci da questo Varese?»

A tu per tu con Lele Bellorini, tifoso biancorosso: «Paolo Basile dg? Ora ha grandi responsabilità»

«Ci hanno sempre detto che c’era il problema quote da risolvere prima di pensare al resto, come se il resto non fosse importante. Bene, ora quel problema è stato risolto, ma al Varese manca tutto il resto». A parlare è , vicepresidente dell’associazione dei tifosi; uno che al Franco Ossola non ha bisogno di presentazioni, perché la sua storia lo precede.«Su quanto sta accadendo in società c’è un grande punto di domanda, a cui nessuno ancora ha dato risposte, ma che è legittimo che un tifoso si ponga. Qual è il budget per la squadra? Chi ha preso la decisione di mettere alla porta Giorgio Scapini? Perché mandare via Giuliano Melosi, ora? Che fine hanno fatto i giovani che serviranno per affrontare il prossimo campionato? Chi prende le decisioni di mercato, Merlin o Vago?» Domande che meritano una risposta dalla società. Una risposta che – per ora – non è arrivata. «I tifosi faticano a capire cosa sta succedendo. Faticano a capire perché è stato sprecato tutto il tempo guadagnato dal giorno della promozione». Considerazioni che Bellorini fa a partire da alcune decisioni prese nelle settimane scorse: «Decisioni, forse avventate. Decisioni che, come è stato detto in conferenza stampa, non sono state prese all’unanimità. La prima considerazione da fare è su Scapini: ha lavorato tutta la stagione passata per portare al Varese giovani di primo piano. Lui non c’è, e oggi i giovani dove sono? Ancora nessuno ha firmato un contratto, e sappiamo che ne servono almeno 10 per affrontare la D. Abbiamo 5 o 6 giocatori sotto contratto, talmente pochi

che non si può andare in ritiro. Io ricordo che i ritiri iniziavano massimo il 15 di luglio». Un ritardo a cui Bellorini fatica a dare una spiegazione. E che, purtroppo, non coinvolge solamente la squadra, ma anche ciò che ruota attorno, i tifosi: «Noi tifosi sapevamo che la campagna abbonamenti sarebbe partita a metà di luglio, tra pochissimi giorni, però ancora non è stato comunicato nulla. La tempistica è ristretta e un pubblico, come quello del Varese, merita di essere informato maggiormente, e motivato ad andare allo stadio. Dico questo anche e soprattutto dopo la cavalcata strepitosa della scorsa stagione, e i proclami fatti dai dirigenti. Io, personalmente, non riuscirei ad accettare un Varese che non parta per vincere: solo in Serie B si parte per salvarsi». Quello che è certo è che oggi ci troviamo (finalmente) la figura di un direttore generale: il ruolo più importante per una società di calcio. Il ruolo che fu di un certo Stefano Capozucca. «Il ruolo del direttore generale è il più difficile da fare in una società di calcio: bisogna avere una profonda conoscenza, sia del lato sportivo che di quello economico. Una conoscenza che si acquisisce solo con anni di esperienza. Oggi, Paolo Basile si è messo sulle spalle un peso incredibile: fare il dg di una società come il Varese. Non so se la sua esperienza nel mondo delle bocce possa essere utile, di certo so che Stefano Capozzucca del Varese decideva tutto. Ora, ci chiediamo tutti se anche per Basile sarà così. La vera domanda è: chi comanda nel Varese?»