Il babbuino fuggitivo sta benissimo ed è tranquillo. Nella sua folle corsa sui tetti di Busto Arsizio e sui binari del treno non ha riportato ferite. Adesso è insieme alla madre e al padre e, forse, di scappare dalla casa dove è regolarmente detenuto non gli passerà più per la testa per un bel po’ di tempo.
Non è possibile dire quali motivazioni lo abbiano spinto a separarsi dal suo nucleo famigliare. «Non può aver seguito gli istinti riproduttori, perché si tratta di un esemplare di babbuino molto giovane, che non ha ancora raggiunto la maturità sessuale. Ha circa tre anni e i babbuini possono vivere fino a 35 – spiega , il veterinario che è riuscito a recuperarlo iniettandogli dell’anestetico con una siringa sparata con una cerbottana – Sta bene, anche se quando l’ho preso era sfinito e stremato dallo stress. Non è possibile sapere se si sia nutrito di qualcosa nei tre giorni di fuga, ma non sarebbe morto a causa del freddo perché i babbuini sono resistenti e abituati alle basse temperature».
Chi, con tutto questo parlare di babbuini, avesse maturato l’idea di adottarne uno e tenerlo come animale domestico, deve sapere che in Italia non si può più fare. Gli unici che sono autorizzati a tenere questi animali in cattività sono coloro che li possedevano prima del 2000, prima quindi che entrasse in vigore in Italia la cosiddetta legge «degli animali pericolosi». I piccoli nati da esemplari regolarmente detenuti devono essere dichiarati
in prefettura. La stessa legge vieta di detenere tutti i tipi di scimmia, anche quelle che pesano 150 grammi. I controsensi non mancano dal momento che la legge vieta l’orsetto lavatore, ma non il furetto o la puzzola. Vieta l’anaconda verde, ma non quella gialla. Zoo e parchi possono detenere i cosiddetti animali pericolosi in spazi idonei. Che per le scimmie, solitamente, si tratta di ambienti grandi, all’aria aperta.
«Avrebbero potuto chiamarmi prima, io sono riuscito a prendere il babbuino al primo colpo perché si era messo in un posto semplice da raggiungere con la cerbottana – continua il veterinario – Anni fa gli agenti gli avrebbero sparato con la pistola per far riprendere al più presto la circolazione dei treni, ma l’altro giorno il caso è stato affrontato tenendo conto della vita del babbuino. Per carità, il ritardo dà fastidio a tutti. Ma in generale le persone erano ben disposte, positive verso l’azione di salvataggio. Un bel segnale di come è cambiato il rapporto con gli animali».
© riproduzione riservata