Il viaggio odierno in Varese nel Cuore si ferma al cospetto di Alessio Ariotto, patron della famosa catena di negozi “Da Moreno-Dove tutto costa meno”, realtà che conta diverse unità di vendita nella provincia di Varese e appena al di fuori dei suoi confini. La tappa permette di scoprire un imprenditore che ha sposato la causa consortile non tanto per passione cestistica o, all’opposto, per farsi pubblicità: la vera ragione sta in una grande considerazione nel progetto e in una fede totale verso chi, a tutt’oggi, lo porta avanti.
Siamo dentro dal marzo di quest’anno e la motivazione è riconducibile a una solo persona: Alberto Castelli. È stato lui a “obbligarci” ad aderire: era da un po’ di tempo che ci corteggiava, ma la trattativa è durata pochissimo. Perché? Perché il presidente del Consorzio è una presenza in grado di garantire la massima trasparenza nella gestione di un’entità che ha l’obbiettivo di animare una società sportiva come la Pallacanestro Varese e di racchiudere in sé una buona fetta delle attività produttive del Varesotto. Ci ha trascinato in questa avventura e ci ha fatto molto piacere: la sua serietà non ammette né repliche, né preoccupazioni di sorta.
Certo. Sono sempre più convinto che Varese nel cuore sia un’idea intelligentissima, nonché l’unica strada percorribile nella pallacanestro al di fuori delle metropoli. Il bilancio è positivo: in questo poco tempo siamo riusciti a capire quanto il Consorzio sia utile a mantenere una bella immagine di Varese e della sua squadra di pallacanestro.
Far parte del Consorzio vuol dire farsi trovare pronti anche in situazioni del genere: siamo lì apposta. Poi, ripeto, la richiesta è venuta dallo stesso Castelli, persona di cui mi fido ciecamente.
Sì, molto più di quella italiana che non di quella americana. Il nostro gruppo, tra l’altro, la segue insieme al ciclismo giovanile: sono due sport ancora puri, capaci di conservare un po’ di trasparenza.
Dico in primis che preferisco quest’anno a quello scorso. Nel 2014/2015 si è puntato tutto su Pozzecco, ma la formula non è stata giusta e i risultati non hanno dato ragione. Il Poz è una persona fantastica, sanguigna, ma ha involontariamente catturato tutta l’attenzione su di sé: la squadra è passata in secondo piano e ne ha pagato le conseguenze. In questa stagione, invece, sono state fatte scelte diverse, a partire da quella che ha portato sulla panchina Paolo Moretti. Bisogna avere pazienza ora: sono estremamente convito che riusciremo a raccogliere buoni frutti.