Carolina Crescentini, single da otto mesi, racconta la sua visione dell’amore in una lunga intervista al settimanale Gioia. “Potrei dirle che sto bene, ma non è vero. Stavamo insieme da sette anni, praticamente un matrimonio. E quando finiscono relazioni così è come morire un po’. Io devo fare tutto con calma, smitizzare. Ho bisogno di grandi chiacchiere in serenità. Per ora le faccio da sola”.
E cosa resta di un amore finito? “Tanto. Noi tutti siamo il risultato della storia che abbiamo vissuto. Di quello che abbiamo provato, magari stando sdraiati sul divano a guardare un film con i calzini abbassati. A me piacciono le coppie. Sono stata l’eterna fidanzata con delle fasi intermedie da single pericolosissima. Ma preferisco la coppia: mi piace prendermi cura delle persone”. L’amore che fa soffrire, dice, non le interessa più.
E nei suoi progetti c’è la famiglia, ma “alla Crescentini” “Al matrimonio, io non ci credo. Mi fa paura e credo che ti inchiodi. Sarò quella che si sposa con i figli grandi giusto perchè è un ricatto sociale: dobbiamo tutelarci perchè viviamo in un’età barbarica e in un Paese barbarico. Oppure potrei sposarmi per finta. Una volta ci ho pensato davvero: in spiaggia, con gli amici attori al posto degli invitati”.
u.montin
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