Crisantemi e affini valgono sei milioni

Corsa all’acquisto di fiori per la festa di Ognissanti. Il mercato tiene e la tradizione non si smentisce. L’ombra degli sciacalli: furti a raffica dalle tombe

Il crisantemo continua a essere il fiore simbolo delle festività di Ognissanti. Il prezzo oscilla da 1,98 euro al vaso nella grande distribuzione, a 2,30 a fiore reciso nei chioschi vicini ai cimiteri. Abbiamo fatto un giro tra i fioristi, i supermercati e i garden per capire cosa offre il mercato e su cosa si orientano i consumatori. Indubbiamente, la comodità è andare al cimitero e comprare i fiori nei chioschi, che vendono anche i lumini e tutto quello che serve per mettere in ordine la tomba del proprio caro. I varesini prediligono i fiori recisi, prendendone mediamente cinque per tomba e spendendo circa 12 euro per ogni defunto, per una spesa media di 20 euro a famiglia. I colori che vanno di più sono il giallo e il bianco. Chi opta per le piante, spende da 5 a 15 euro a seconda della dimensione del vaso.

«Abbiamo clienti fissi che tornano ogni anno, non abbiamo registrato nessun cambiamento rispetto al passato» dice , del chiosco di viale Belforte. Il problema, se mai, sono i furbetti che rubano i fiori. «Proprio ieri mattina ho sentito parecchie lamentale sui furti di crisantemi – dice , del cimitero di Bizzozero – Devo dire che le persone stanno comprando, non posso lamentarmi». Sul ciglio di viale Belforte abbiamo incontrato due produttori diretti di crisantemi: ed , dell’azienda Antonini che ogni anno ottiene un permesso speciale per vendere crisantemi a chilometro zero vicino al cimitero. «Coltiviamo i nostri fiori a Casbeno e vendiamo una ciotola a 5 euro. Abbiamo notato che quest’anno c’è più crisi rispetto al passato – dicono – Una volta in due a servire eravamo in pochi. Adesso invece ce la facciamo benissimo a gestire la clientela».

Nei chioschi gli affari tengono soprattutto grazie ai crisantemi recisi, che sono i più scelti. «Da qualche tempo si nota una tendenza verso il fiore reciso, più comodo da usare e da posizionare nei loculi e negli spazi sempre più ristretti dei cimiteri» precisano e , presidente e direttore di Coldiretti Varese. Sulle piante in vaso, invece, è la grande distribuzione a farla da padrone proprio grazie ai prezzi stracciati. Pensiamo al Carrefour di via Sanvito Silvestro: lì

il prezzo di un vaso di crisantemi 14 è 1.98 (per un vaso 18 si spendono 2,98 euro). Ma attenzione, perché non sempre privilegiare la convenienza è la scelta migliore. «Spesso la gente guarda il prezzo e non la qualità. Compra così un prodotto che vale in ogni caso molto meno di quello che costa, che non ha la durata, la persistenza e le caratteristiche del prodotto – spiega , direttore di Confagricoltura Varese – Comprare questi prodotti significa uccidere l’economia del territorio. A Varese abbiamo una tradizione florovivaistica, e piante che qualitativamente non hanno da invidiare nessuno. Le piante vendute nei supermercati sono prodotti-civetta venduti sottocosto, che costituiscono concorrenza sleale nei confronti dei produttori diretti».

All’Agricola Home&Garden, un vaso di crisantemi del diametro di 20 centimetri costa circa 7.50 euro. «La mia varietà di crisantemi è qualitativamente molto alta – afferma , titolare del garden center – La differenza la fa la sbocciolatura: operazione che si effettua togliendo i boccioli in eccesso in modo da lasciarne pochi e ben distribuiti. Così i fiori raggiungono grandi dimensioni». Brusa puntualizza anche che, fino a qualche anno fa, sui crisantemi si faceva ricerca genetica, «poi si è arrestato tutto proprio perché i prezzi di questa pianta sono crollati a causa della grande distribuzione». Coldiretti stima in 6 milioni di euro la cifra che spenderanno i varesini per portare piante e fiori sulle tombe dei propri cari in questi giorni. In Lombardia si spenderanno in tutto 71 milioni. Il florovivaismo lombardo muove un giro d’affari di circa 215 milioni di euro all’anno, ma per molte aziende il fatturato si è ridotto del 40 per cento rispetto al 2008.