Londra, 8 mar. (Apcom) – Il governo britannico ha annunciato
di avere preso il controllo della quota di maggioranza del Lloyds
Banking Group, nato dalla fusione in ottobre tra banca HBOS e
Lloyds TSB. Londra assicurerà asset tossici del gruppo Lloyds per
260 miliardi di sterline, pari a 290 miliardi di euro. Con tale
operazione la quota detenuta dal governo britannico nell’istituto
sale dal 43% al 65%. Questo accordo, simile a quello concluso a
febbraio con Royal Bank of Scotland (RBS), fa di HSBC e Barclays,
che hanno rifiutato ogni aiuto di Stato, le due sole grandi
banche britanniche non ancora sotto il suo controllo.
Il consiglio d’amministrazione della Lloyds è stato in riunione
per tutta la giornata di ieri per discutere i termini offerti dal
Tesoro. Secondo quanto si è appreso, aderendo al Piano di
protezione degli asset, Lloyds Banking Group ha ottenuto una
garanzia per gli asset più a rischio del gruppo, ovvero titoli
tossici per 260 miliardi di sterline (290 miliardi di euro). Il
gruppo bancario, da parte sua, si impegna a mantenere le sue
linee di credito alle imprese britanniche per un totale di 28
miliardi di sterline, circa 31 miliardi di euro, per i prossimi
due anni.
Il gruppo dovrà anche pagare un premio di 15,6 miliardi di sterline (17,5 milioni di euro), scaglionati su sette anni. Questi prestiti saranno destinati il primo anno fino a un massimo di 3 miliardi ai privati e di 11 miliardi alle imprese. Un importo identico è previsto per il secondo anno e sarà dipendente dalle “circostanze
economiche del momento”. In cambio, il governo porterà la sua partecipazione al capitale di LBG dal 43% al 65%. Questa partecipazione passerà ad un massimo teorico del 77% se si includono le azioni speciali, ma il governo ha accettato di non andare al di là del 75%, per evitare una nazionalizzazione de facto di LBG.
Gli asset tossici di LBG provengono per l’83% dal portafoglio di
HBOS (Halifax-Bank of Scotland), che ha accumulato debiti sul
mercato creditizio, spingendo il governo a incoraggiare un
approccio con Lloyds TSB, diventato effettivo a inizio anno. “La
partecipazione al Piano di protezione degli asset riduce in modo
sostanziale il profilo di rischio per il bilancio del gruppo”, ha
dichiarato Eric Daniels, il direttore generale de LBG. “La nostra
posizione chiaramente migliorata in termini di capitale
permetterà al gruppo di resistere alla peggiore delle contrazioni
possibili e di uscire rafforzato quando l’economia ripartirà”, ha
aggiunto.
Il segretario di Stato al Tesoro, Stephen Timms, commentando
questo accordo, ha ammesso che “il costo finale per il
contribuente resta incerto” e che serviranno “anni” perché sia
noto con certezza. Ma alla fine, ha aggiunto il ministro, “Lloyds
sarà una banca forte e prospera”.
LBG aveva annunciato una previsione di perdita per il 2009, dopo
che entrambe le componenti del gruppo – HBOS e Lloyds TSB – hanno
conosciuto un 2008 piuttosto difficile. L’utile netto di Lloyds
TBS è crollato lo scorso anno a 819 milioni di sterline, contro i
3,289 miliardi del 2007, con un ribasso del 75%. Da parte sua,
HBOS aveva annunciato una perdita netta – la prima dalla sua
nascita, nel 2001 – di 7,58 miliardi di sterline nel 2008, contro
un utile di 3,965 miliardi nel 2007.
Coa
MAZ
© riproduzione riservata