– Il terremoto Croce Rossa Italiana ha scosso Luino, i cittadini si dividono sulle opinioni ma da più parti si invoca un ragionevole equilibro nel giudicare fatti e persone. Sono passati pochi giorni dagli ultimi sviluppi delle vicenda giudiziaria, le indagini si sono chiuse e a breve sarà chiesto il processo per gli indagati. Tra questi vi è , presidente del comitato luinese CRI, ex consigliere comunale e ex assessore. I finanzieri hanno lavorato su tre diversi filoni di indagine; acquisti non regolari effettuati presso due società di
parenti dello stesso Buchi; una serie di trasporti privati per parenti di volontari che al posto di essere addebitati ai privati sono stati addebitati alle finanze pubbliche e, infine, alcuni dipendenti che dopo aver timbrato si dedicavano ad attività extra lavorative. I reati contestati sono risultati quindi essere truffa ai danni dello Stato, l’abuso d’ufficio e falsità in atto pubblico. L’ammontare della cifra oggetto del presunto illecito è stata fino ad ora accertata come di piccole proporzioni, si parla di 15mila euro.
«Dove c’è denaro pubblico…». Puntini di sospensione che lasciano sottendere a un pensiero a comune ad alcuni luinesi, affermazione quasi di rassegnazione al costume italico dell’uso improprio delle risorse economiche di tutti. Ma altri cittadini non hanno dubbi: «Grosso o piccolo l’importo truffato il reato resta, è giusto fare chiarezza e punire – affermano, aggiustando poi il tiro – Dopo aver indagato a fondo. Aspettiamo quindi il processo e solo alla fine del giudizio definitivo si può parlare di colpevolezza o meno». C’è chi solleva anche qualche dubbio in merito a come sono andati i fatti e, soprattutto, sul coinvolgimento dell’ex componente del consiglio comunale e giunta oggi alla guida della Croce Rossa cittadina, persona di nota e stimata famiglia luinese: «Ma secondo voi il presidente della Croce Rossa, di famigli facoltosa e di notevole importanza a Luino, si rovinerebbe l’immagine e la reputazione per poco più di 10 mila euro?» dubitano alcuni. Anche nel palazzo si esprime massima cautela. «E’ in corso un procedimento giudiziario e la situazione mi sembra molto delicata –afferma il sindaco
, – le parole in questo caso vanno pesate moltissimo; non intendo rilasciare nessun commento per rispetto del lavoro degli inquirenti e di tutte le persone coinvolte per le quali, è bene ricordarlo, vale la presunzione di innocenza. Sarà la ad magistratura accertare i fatti».