MILANO – Dopo il cedimento parziale dell’insegna posizionata sulla sommità della Torre Generali – il celebre grattacielo di CityLife firmato da Zaha Hadid – la Procura di Milano ha disposto il sequestro dell’area del tetto e ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di crollo colposo.
L’attenzione degli inquirenti si concentra ora sul punto zero del cedimento e sull’intera struttura di supporto dell’insegna, collocata a quasi 200 metri di altezza, in una delle torri più iconiche e visibili dello skyline milanese.
Gli investigatori hanno già ricevuto la dettagliata relazione dei Vigili del Fuoco, corredata da immagini, filmati e riprese aeree effettuate con l’ausilio di droni. Prossimo passo: l’analisi dei sistemi di sicurezza e dei sensori che monitorano l’edificio. È attesa inoltre la nomina di un consulente tecnico che possa analizzare la rete di tubature e supporti metallici che reggevano la grande scritta.
Ipotesi caldo, ma a Dubai come fanno?
Tra le possibili cause al vaglio, si affaccia anche quella delle temperature elevate. I magistrati non escluderebbero che l’ondata di caldo possa aver contribuito nel tempo a indebolire la struttura. Tuttavia viene precisato che, al momento, si tratta solo di un’eventuale concausa, e che ogni valutazione definitiva è rinviata agli accertamenti specialistici.
Anche perché i grattacieli ad altre latitudini (vedi Dubai, ndr) sono “abituati” a sopportare ben altre temperature.
Generali: “Priorità la sicurezza”
«Non ci sono stati feriti, e questa è la cosa più importante», ha dichiarato il CEO del gruppo, Philippe Donnet, sottolineando come la messa in sicurezza dell’area – altamente frequentata – sia stata immediata. Tuttavia, ammette Donnet, le cause restano da chiarire: «Ora dobbiamo capire come sistemare tutto, ma soprattutto come sia potuto accadere».
Tornano metro e piazza, dipendenti ancora da remoto
Dopo l’evacuazione e il blocco della zona, la situazione sta progressivamente tornando alla normalità. Riaperta la fermata “Tre Torri” della metropolitana M5, così come la piazza e il centro commerciale. Rimane invece incerto il rientro in sede per i dipendenti Generali, molti dei quali continueranno a lavorare in smart working fino a nuovo ordine.
Un incidente che riaccende i riflettori sulla sicurezza delle architetture avveniristiche, spesso simboli di modernità e innovazione, ma che – come in questo caso – richiedono anche attenzione costante nella manutenzione e nel controllo.